Dopo il brutale assassinio dell’orso Bernardo
e di altri due orsi che ha commosso tutta Italia, il Parco nazionale d’Abruzzo è
nuovamente teatro di un atto crudele verso gli splendidi animali che lo
abitano. Il corpo di un cervo è stato trovato nella periferia di Caramanico
Terme, ucciso a colpi di fucile e lasciato in mezzo alla strada, sotto gli
occhi di tutti. Un passante, infatti, ha
facilmente notato la carcassa dell’animale selvatico e ha chiamato gli agenti
del Corpo forestale, che hanno ritrovato sul posto anche i bossoli delle tre
cartucce sparate per atterrare il cervo, un esemplare femmina di circa quattro
anni e di un quintale e mezzo di peso. Non è la prima volta che gli abitanti
del Parco vengono uccisi in questo modo. Oltre al “caso” dei tre orsi, infatti,
che resta il più grave, altri due cervi sono stati uccisi nel dicembre scorso,
probabili vittime non solo dei bracconieri, ma anche degli stessi abitanti del
posto, che vivono un rapporto conflittuale con il territorio protetto a causa
delle scorribande degli abitanti selvatici, che escono dai confini del Parco
alla ricerca di cibo. Dopo i numerosi incendi che hanno incenerito i nostri
boschi, infatti, gli animali selvatici si spingono sempre di più verso i paesi limitrofi
per sopravvivere, causando però la rabbia dei coltivatori. Ora gli agenti del
Corpo forestale dello Stato stanno cercando il colpevole, cercando al contempo
di arrestare il dilagante fenomeno del bracconaggio e di frenare i
comportamenti intransigenti dei contadini, per cercare di salvaguardare le
nostre specie protette.