Uil: no all'uso dei Fas per coprire il nuovo buco sanità

23 Luglio 2010   15:32  

Un comunicato stampa della Uil Abruzzo

''L'Abruzzo è da tempo giunto ad un incrocio di tre strade, una buona, che ancora non imbocca, e due cattive, che ha percorso e continua a preferire.

Una delle due strade cattive, quella del deficit e del debito sempre più grandi coperti da sempre maggiori tasse, è stata presa dalla Giunta Pace, con la trovata perversa delle cartolarizzazioni, che impiomberanno per decenni il bilancio regionale, ed è stata ulteriormente tentata dalla Giunta Del Turco, che scelse di rinviare la riorganizzazione profonda della sanità e di aumentare ulteriormente le tasse per sostenere i costi della mancata riforma.

La seconda strada cattiva, quella di dirottare ulteriori risorse sulla sanità, a causa del ritardo nell'avvio della riorganizzazione del servizio, sta tentando la Giunta Chiodi: sacrificare anche parte delle risorse per lo sviluppo (FAS) sull'altare della spesa sanitaria tuttora fuori controllo.

La terza strada, quella giusta, la conoscono tutti ma non l'ha percorsa ancora nessuno: il riordino, non solo contabile ma sostanziale, del servizio sanitario regionale, con la costruzione dell'assistenza socio-sanitaria sul territorio alternativa all'uso improprio dell'ospedale, da riqualificare.

L'annuncio del nuovo buco scava la fossa alla credibilità del monitoraggio dei conti della sanità abruzzese.

L'idea di coprirlo con il FAS è pessima. Le dichiarazioni del Presidente Chiodi che presentano questa sconfitta come una vittoria peccano di onestà intellettuale.

Tutto ciò mentre Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e le Regioni Meridionali cercano di stimolare il Paese a dotarsi nuovamente di una politica per il Mezzogiorno inteso come priorità nazionale, ponendo la questione della riprogrammazione dei Fondi Comunitari 2007-2013 e dello sblocco dei FAS regionali.

Secondo la Uil, le risorse vanno indirizzate verso la selettività, indicando 4 priorità:
1. efficienza ed efficacia della spesa pubblica nel Sud con l'istituzione di una cabina di regia Governo-Regioni;
2. concentrare le risorse sulle grandi infrastrutture strategiche per la mobilità;
3. credito di imposta investimenti ed occupazione;
4. migliorare la qualità dei servizi pubblici, lotta all'illegalità ed al lavoro sommerso.

L'uso del FAS a copertura della spesa corrente va in direzione opposta.

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La sanità si è presa il bilancio della Regione, si è presa gli aumenti derivanti dalle tasse regionali elevate fino ai massimali, si prende e si prenderà per decenni i soldi per coprire il debito cartolarizzato, si prende le compartecipazioni alla spesa farmaceutica trasformate in ulteriori tasse, si prende le risorse per ridurre il deficit, ha monopolizzato la spesa ordinaria.

Non può e non deve prendersi anche le risorse aggiuntive per lo sviluppo.

Il Presidente Chiodi ha presentato nella conferenza stampa odierna, a giudicare dalla nota pubblicata sul sito della Regione, l’ipotesi di utilizzo del FAS per coprire sempre un ulteriore buco scoperto all’ultimo momento addirittura come una cosa buona, una rivendicazione, un privilegio che il Governo non ha concesso ad altri ma potrebbe dare a noi. La Uil è totalmente ostile a questa scelta.

Inoltre, giudichiamo inconcepibile che con tutto il lavorìo di monitoraggio dei conti operato da mesi da Regione e Governo si sia messi ancora una volta da un giorno all’altro davanti alla scoperta di nuove voragini: evidentemente, si costruisce sulla sabbia.

Temiamo, inoltre, che i risparmi aggiuntivi richiesti dalla manovra del governo mettano in discussione il programma di risparmi contenuto nel Piano Operativo 2010.

Il Presidente Chiodi ci aveva dichiarato di essere tranquillo da questo punti di vista, ma considerando le continue sorprese derivanti da una situazione evidentemente non sotto controllo, tranquilli non lo siamo noi. La Uil è per la riforma del sistema, una scelta senza alternative: se il Presidente non aprirà il confronto su questo e deciderà di sacrificare all’incapacità di riorganizzare il sistema anche le risorse per lo sviluppo, lo contrasteremo implacabilemente.


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