Un sibilo intenso. Un suono fastidioso che molesta i timpani. E
l'assembramento si scioglie, il chiacchiericcio si interrompe, forse
resta qualche traccia del passaggio, chewing gum e cicche, ma il peggio
è passato: i ragazzi si salutano e si allontanano. Se ne vanno; tornano
a casa o cambiano zona. Con un gran mal di testa, le orecchie scosse e
la libertà condizionata. Mentre qualcuno esulta: il sistema
anti-giovani funziona. Evviva Mosquito.
Una questione che interessa perciò la salute degli adolescenti e dei
bambini, ma non solo. "Alcuni medici hanno detto che il dispositivo
potrebbe arrecare seri danni all'udito - spiega il ministro - ma
accanto a questo rischio c'è una questione di principio che interessa
la libertà di circolazione e di associazione dei giovani, perciò è
necessario fare il possibile per vietare la commercializzazione e
utilizzazione dell'apparecchio".
Finora Mosquito è stato prodotto in Gran Bretagna e Francia e venduto
attraverso il web a un costo di circa 1200 euro: a Tolosa, dove viene
pubblicizzato e distribuito con il nome di Beethoven, la pubblicità lo
presenta come una cosa il cui suono "addolcisce i comportamenti", e
migliora la qualità della vita. "Peccato - ironizza - Tarabella - che
il compositore sia morto sordo". Ma ironie a parte, il punto è che se
al momento risultano venduti solo nel Regno Unito 3500 apparecchi, le
richieste sono in aumento un po' in tutti i paesi. In Svizzera è stato
ad esempio impiegato davanti a un albergo di Coira e al tribunale
cantonale di Liestal. E l'Europa non può stare a guardare.
Le reazioni.
Il ministro belga ha chiesto alle autorità di "segnalare la
pericolosità dell'apparecchio tramite Rapex, il sistema di allerta
rapido della Commissione Ue sui prodotti pericolosi. In questo modo il
Commissario europeo alla protezione dei consumatori, Meglena Kuneva,
sarà chiamato a intervenire", afferma Tarabella. Inoltre, richieste di
sensibilizzazione sul tema sono state inviate a tutti i ministri per le
politiche giovanili, tra cui Giovanna Melandri. L'intento è quello di
lavorare a un intervento comunitario e transnazionale: la vendita del
dispositivo infatti non può essere proibita in un solo paese, perché
"si violerebbero le regole del mercato interno europeo, e comunque chi
volesse acquistarlo non dovrebbe far altro che recarsi in un altro
paese comunitario".
Il Parlamento europeo è stato perciò chiamato un causa e il gruppo del
Pse (Partito socialista europeo) ha sostenuto la proposta del ministro
Tarabella. "Queste scatolette devono sparire - ha dichiarato il
vicepresidente del gruppo Jan Marinus Wiersma - La loro discriminazione
a tappeto contro i giovani è scioccante. Se ci sono dei gruppi di
adolescenti che creano problemi, la risposta deve essere data da
polizia e servizi sociali, non da un uso perverso della tecnologia. È
inaccettabile che alcune aziende si arricchiscano trasformando intere
aree urbane in zone off-limits per i ragazzi".
Intanto, a contrastare 'Mosquito' ci stanno pensando proprio loro, i
destinatari delle onde sonore: un gruppo di giovani belgi dell'Ong di
difesa della democrazia 'Territoires de la memoire', ha lanciato una
campagna di protesta attraverso il sito
www. trianglerouge. be/mosquito, dove è anche possibile sperimentare l'impatto sonoro del dispositivo
PROVA IL SUONO ALLE VARIE ETA'
I ragazzi hanno cominciato a raccogliere firme per proibire
l'apparecchio, e in poco tempo hanno raggiunto quota 7.000, quasi tutte
arrivate dal Belgio. Ma l'auspicio e che arrivino presto altri appoggi
e contributi dai giovani di tutta Europa. Perché è vero che di Mosquito
c'è anche la versione buona: quella conosciuta da molti ragazzi come
una suoneria di cellulare, utile perché prof. e genitori non possono
sentirla. Ma in questo caso è un'altra storia: "Se ogni negoziante
mettesse il dispositivo davanti alla sua porta, diventerebbe
impossibile camminare per la strada, non solo per gli adolescenti ma
anche per bambini - chiosa Tarabella - è un sistema inaccettabile,
viola diritti fondamentali e finisce per considerare tutti i giovani
come parassiti, anche quelli che non creano alcun problema". E la
domanda per loro è: potete accettarlo?