Ultrasuoni anti schiamazzi

I giovani scacciati come le mosche

02 Aprile 2008   21:39  

Si chiama "Mosquito" l'ultimo sistema per allontanare le comitive di giovani dal muretto sotto casa. Un sibilo fastidioso e udibile solo dai ragazzi.

La tecnologia si basa sul fatto che l'orecchio, invecchiando, perde la capacità di percepire i suoni più acuti. Il sibilo costringe alla fuga i giovani e non disturba gli adulti

Un sibilo intenso. Un suono fastidioso che molesta i timpani. E l'assembramento si scioglie, il chiacchiericcio si interrompe, forse resta qualche traccia del passaggio, chewing gum e cicche, ma il peggio è passato: i ragazzi si salutano e si allontanano. Se ne vanno; tornano a casa o cambiano zona. Con un gran mal di testa, le orecchie scosse e la libertà condizionata. Mentre qualcuno esulta: il sistema anti-giovani funziona. Evviva Mosquito.


Già, perché Mosquito è il nome di un dispositivo sonoro, in circolazione da qualche tempo, che, come per gli apparecchi utilizzati per allontanare storni e animali, ha un preciso obiettivo di disturbo: emette infatti un suono estremamente irritante, a una frequenza di circa 17 mila megahertz, udibile soprattutto dai timpani degli under 25. Quello che ci vuole quindi per chi non sopporta la presenza dei ragazzi davanti a negozi e abitazioni, e sostiene di voler evitare schiamazzi e confusione.

ASCOLTA GLI AUDIO

Il caso. A sollevare il problema di questo particolare dispositivo anti-giovani è il ministro francofono per la Gioventù in Belgio, ed ex parlamentare europeo (Pse), Marc Tarabella. E l'occasione nasce da un episodio che qualche settimana fa ha interessato un ragazzo di Liegi. "L'apparecchio - racconta Tarabella - era stato installato fuori da una banca per evitare che gruppi di giovani vi si riunissero di fronte, ma il suono raggiungeva anche una fermata di bus poco distante, colpendo tutti i ragazzi e i bambini presenti. Uno di loro è tornato a casa stordito e con un forte mal di testa e sua madre ha denunciato il fatto".

Una questione che interessa perciò la salute degli adolescenti e dei bambini, ma non solo. "Alcuni medici hanno detto che il dispositivo potrebbe arrecare seri danni all'udito - spiega il ministro - ma accanto a questo rischio c'è una questione di principio che interessa la libertà di circolazione e di associazione dei giovani, perciò è necessario fare il possibile per vietare la commercializzazione e utilizzazione dell'apparecchio".

Finora Mosquito è stato prodotto in Gran Bretagna e Francia e venduto attraverso il web a un costo di circa 1200 euro: a Tolosa, dove viene pubblicizzato e distribuito con il nome di Beethoven, la pubblicità lo presenta come una cosa il cui suono "addolcisce i comportamenti", e migliora la qualità della vita. "Peccato - ironizza - Tarabella - che il compositore sia morto sordo". Ma ironie a parte, il punto è che se al momento risultano venduti solo nel Regno Unito 3500 apparecchi, le richieste sono in aumento un po' in tutti i paesi. In Svizzera è stato ad esempio impiegato davanti a un albergo di Coira e al tribunale cantonale di Liestal. E l'Europa non può stare a guardare.

Le reazioni. Il ministro belga ha chiesto alle autorità di "segnalare la pericolosità dell'apparecchio tramite Rapex, il sistema di allerta rapido della Commissione Ue sui prodotti pericolosi. In questo modo il Commissario europeo alla protezione dei consumatori, Meglena Kuneva, sarà chiamato a intervenire", afferma Tarabella. Inoltre, richieste di sensibilizzazione sul tema sono state inviate a tutti i ministri per le politiche giovanili, tra cui Giovanna Melandri. L'intento è quello di lavorare a un intervento comunitario e transnazionale: la vendita del dispositivo infatti non può essere proibita in un solo paese, perché "si violerebbero le regole del mercato interno europeo, e comunque chi volesse acquistarlo non dovrebbe far altro che recarsi in un altro paese comunitario".

Il Parlamento europeo è stato perciò chiamato un causa e il gruppo del Pse (Partito socialista europeo) ha sostenuto la proposta del ministro Tarabella. "Queste scatolette devono sparire - ha dichiarato il vicepresidente del gruppo Jan Marinus Wiersma - La loro discriminazione a tappeto contro i giovani è scioccante. Se ci sono dei gruppi di adolescenti che creano problemi, la risposta deve essere data da polizia e servizi sociali, non da un uso perverso della tecnologia. È inaccettabile che alcune aziende si arricchiscano trasformando intere aree urbane in zone off-limits per i ragazzi".

Intanto, a contrastare 'Mosquito' ci stanno pensando proprio loro, i destinatari delle onde sonore: un gruppo di giovani belgi dell'Ong di difesa della democrazia 'Territoires de la memoire', ha lanciato una campagna di protesta attraverso il sito www. trianglerouge. be/mosquito, dove è anche possibile sperimentare l'impatto sonoro del dispositivo

PROVA IL SUONO ALLE VARIE ETA'

I ragazzi hanno cominciato a raccogliere firme per proibire l'apparecchio, e in poco tempo hanno raggiunto quota 7.000, quasi tutte arrivate dal Belgio. Ma l'auspicio e che arrivino presto altri appoggi e contributi dai giovani di tutta Europa. Perché è vero che di Mosquito c'è anche la versione buona: quella conosciuta da molti ragazzi come una suoneria di cellulare, utile perché prof. e genitori non possono sentirla. Ma in questo caso è un'altra storia: "Se ogni negoziante mettesse il dispositivo davanti alla sua porta, diventerebbe impossibile camminare per la strada, non solo per gli adolescenti ma anche per bambini - chiosa Tarabella - è un sistema inaccettabile, viola diritti fondamentali e finisce per considerare tutti i giovani come parassiti, anche quelli che non creano alcun problema". E la domanda per loro è: potete accettarlo?
(repubblica.it)

 

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore