Un'aquilana, Federica Luciani, tra i feriti in Afghanistan

29 Luglio 2010   09:43  

E' aquilana il militare ferito nell'operazione di disinnesco di un ordigno esplosivo nel villaggio di Injil, a otto chilometri da Herat, costato la vita a il primo maresciallo Mauro Gigli, 41 anni, di Sassari, in forza alla Brigata Alpina Taurinense, e il caporal maggiore capo Pierdavide De Cillis, 33 anni, di Bisceglie (Bari), appartenente al 21º Reggimento Genio di stanza a Caserta.

Il capitano Federica Luciani, 29 anni, in forza al Genio pontieri di Piacenza, che nella città emiliana ha una sede storica, ha tra l'altro coordinato vari interventi per il brillamento di ordigni bellici.

Nell'agosto 2009, ancora con il grado di tenente, ha avuto il compito di coordinare le pattuglie di militari del Genio nelle strade piacentine, nell'ambito dell'operazione Citta' sicure.

Federica Luciani nell'esplosione che ha causato la morte dei suoi due colleghi, ha riportato lievi escoriazioni.

Intanto con la morte dei due uomini del Genio, salgono a 29 i caduti italiani nella missione Isaf a partire dal 2004, la maggioranza dei quali rimasti uccisi in attentati.
Un'inchiesta è in corso per accertare la dinamica dei fatti, anche se è ancora presto per ipotizzare che si sia trattato di una trappola. Gli Ied - gli ordigni improvvisati - costituiscono la principale minaccia nell'Ovest per i militari italiani.
Con i due alpini italiani sono morti anche due militari dell'Afghan national Army, altri due sono rimasti feriti in maniera lieve, al pari di un civile afghano.

«I due militari» ha spiegato in tarda serata lo Stato maggiore della Difesa «facevano parte della Task Force Genio, inquadrata nel contingente italiano in Afghanistan e avevano al loro attivo numerose missioni all'estero durante le quali avevano effettuato un elevato numero di interventi di disinnesco di ordigni esplosivi». Nell'ambito dell'operazione di ieri, i due genieri erano inquadrati in un dispositivo composto da 36 militari su otto veicoli blindati Lince, uno dei quali in versione ambulanza.

L'intervenuto che ha portato alla morte di Mauro Gigli, 41 anni, di Sassari, e il caporal maggiore capo Pierdavide De Cillis, 33 anni è avvenuto intorno alle 20 locali. Una bomba rudimentale viene segnalata dalla polizia afghana. Dopo aver verificato la presenza dell'ordigno, i due genieri hanno proceduto alla sua neutralizzazione. Ma nel perlustrare la zona circostante per accertare l'eventuale presenza di altri ordigni, sono stati investiti da una forte esplosione che ne ha causato la morte.

Qualche mese fa, a maggio, Federica Luciani, come riporta il quotidiano il Centro, era stata intervistata da un settimanale e aveva parlato del suo lavoro, delle sue passioni e anche dei suoi timori.

"Tra un'esplosione e l'altra mi capita di pensare a quello che vorrei e che mi manca. Come buona aquilana sono una maniaca della montagna: arrampico in parete e scio. Il terremoto ci ha lasciato una casa distrutta a Roio, 6 chilometri dall'Aquila, ma nessuno si è fatto male e questo è già molto. Poi ho un'altra passione non troppo femminile: corro in motocicletta. Ho fatto anche il campionato italiano e tre prove del Ducati challenge. Ho una Ducati 998 e una 996. In pista corro, ma su strada sto attenta. Peggio una caduta in pista o l'incontro con un talebano? Dipende dalla caduta. Il lavoro nell'esercito mi piace e mi abituo a non fare cose, a non vedere amici, però adesso, al tramonto, qualche piega sulla pista come si deve me la farei proprio volentieri. Non ho marito né fidanzato, e non mi manca. La pista, invece, quella sì".

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore