Un nome solo non bastava. Per truffare ne usava quattro

04 Ottobre 2010   13:02  

Agiva ai danni di uffici postali, banche, compagnie telefoniche e della pay per view, la tv a pagamento, utilizzando falsi documenti d'identita'. Giulio Biondi 55 anni ascolano di origine ma residente a Bellante (Teramo) aveva messo in piedi un modo facile di usufruire di beni e servizi fraudolentemente e fare soldi.
Biondi utilizzava diversi alias per la truffa: si presentava ed s'intestava i documenti sia con il nome di battesimo, Giulio Biondi, ma anche come Giulio Gionni, Giulio Biondini e Giulio Bigoni.

I dettagli dell'inchiesta sono stati presentati stamane dal dirigente regionale della polizia postale Pasquale Sorgona'.

In casa di Biondi la polizia postale, che ha condotto le indagini su delega del pm di Teramo Greta Aloisi, ha trovato una cinquantina di schede sim, una decina di decoder sky, tessere bancomat, carte di credito, assegni, una trentina di falsi documenti di identita', uno scanner a colori con cui riproduceva e plastificava i falsi documenti.  Le indagini condotte dalla Polpost teramana sono scattate quando un avveduto direttore postale si e' imbattuto in due conti correnti con nome diverso ma riconducibili alla stessa persona. Le indagini su Biondi proseguono per accertare altre ipotesi di reato a suo carico. Si attende la convalida dell'arresto da parte del gip


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