Una Banca è una Banca.

29 Settembre 2011   10:36  

C'era una volta una Città e la sua Banca. 8:30-13:30, 15:00-16:00: gente in fila in silenzio che smadonna tra se per quei fondo schiena inchiodati lì avanti che con esagerata circospezione contano e ricontano i soldi appena ricevuti o in procinto di lasciare. Poi un bel giorno la Banca si trasforma in una Piazza ove un luminare dell'Università racconta cosa c'è nell'Universo, o magari una sera un premio Oscar racconta la storia dei suoi mirabili costumi indossati da quella diva di Hollywood, e poi magari ti fermi per ascoltare un concerto. E la notte! Quel salone luminoso ove gente muta lascia o prende soldi di mattina, si riempie la notte di una folla vociante che ammira misteriosi tesori strappati alla terra lì nei dintorni.

Poi un sisma distrugge la Città in una manciata di secondi e le luci di quel grande salone si spengono. Ma la Banca è ancora lì: la Piazza ove gente stranita si incontra e discute su come riappropriarsi di quel che resta delle proprie esistenze.

Oggi: la Banca è una Banca; 8:30-13:30 gente ancora più muta che smadonna in silenzio per ritirare un contributo di autonoma sistemazione, gentile omaggio di questo mondo così generoso.

Grazie Rinaldo! In tanti abbiamo amato la tua Banca visionaria.

Sarà difficile abituarsi al nuovo, anzi.....tornare al vecchio.

Sandro Francavilla


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