"Una notte da leoni 3": record d'incassi ma non di risate

Recensione film

11 Giugno 2013   14:20  

Gener: Commedia
Regia: Todd Phillips
Cast: Bradley Cooper, Zach Galifianakis, Ed Helms, Justin Bartha, Mike Tyson, Heather Graham, John Goodman, Jamie Chung, Ken Jeong, Gillian Vigman, Jeffrey Tambor, Sasha Barrese, Danielle Burgio, Sondra Currie, Damion Poitier, Mike Epps Ruoli ed Interpreti
Durata: 100 Min
Voto:000

"Il branco", formato dai quattro amici di sempre, si riunisce per assolvere una missione: portare Alan (Zach Galifianakis) in un istituto psichiatrico, poichè i comportamenti del "giovane", da sempre a dir poco fuori le righe, sono ormai fuori controllo. Durante il viaggio in macchina, però, i ragazzi vengono intercettati e Doug (Justin Bartha) nuovamente rapito. Ad effettuare l'operazione è Marshall (John Goodman), un boss del crimine organizzato. Se vorranno rivedere il loro amico, Phil (Bradley Cooper), Stu (Ed Helms) e Alan dovranno trovare Mr. Chow e consegnarlo a Marshall.

Per il capitolo conclusivo della trilogia Todd Phillips, regista e sceneggiatore del film, decide di cambiare un pò le carte: questa volta niente notti folli e acquisizione involontaria di sostanze stupefacenti, ma molta più azione e "realtà" che in passato: le pallottole non schivano sempre magicamente i personaggi e i gangster, oltre che portatori di ironia, sono anche veri assassini.

L'originalità del plot nasce probabilmente dal desiderio di evitare "lo sbaglio" realizzato in "Una notte da leoni 2", quando, location a parte, si è ricalcato per filo e per segno lo schema tracciato nel film d'esordio. Sebbene anche il secondo capitolo della serie abbia incassato milioni di dollari (254 per l'esattezza, contro i 277 del primo film), l'apprezzamento da parte del pubblico è stato, infatti, piuttosto esiguo.

Il cambio di direzione dell'ultimo capitolo, però, non deve far pensare ad un distacco dal passato, anzi. In "Una notte da leoni 3" ci sono continui rimandi al primo film, tanto che i personaggi, i quali da Los Angeles arrivano fino a Tijuana alla ricerca del cinese Chow, dovranno infine tornare "lì dove tutto è cominciato", ovvero a Las Vegas, per riuscire a portare a termine la loro missione.

Oltre a continui rimandi e flashback del protagonisti, ci saranno, poi, dei veri e propri ritorni dal passato, come quello della spogliarellista Jade (Heather Graham) e di suo figlio Carlos, il neonato che "i ragazzi del branco" trovano nella suite del Caesars Palace la mattina seguente la loro prima notte folle a Las Vegas (interpretato dallo stesso bambino del primo film, ormai cresciuto).

Il vero protagonista del film è però Alan, il freak del gruppo. L'attenzione si concentra su di lui a tal punto da trasformare i suoi compagni in attanti passivi dell'azione, la cui presenza, necessaria ai fini della trama ma assolutamente poco utile nel generare ilarità, appare a tratti evanescente. Alla follia "buona" di Alan e all'assurdità dei suoi gesti, fà da contraltare quella crudele di Chow: il risultato, però, non è la catarsi comica che ci si aspetterebbe e il film non riesce nel suo intento, se non in sporadici episodi che irrimediabilmente fanno riferimento al passato: l'ennesima dimostrazione che difficilmente un sequel può essere qualitativamente eguale o migliore del film d'esordio.

di Maria Rita Graziani

 


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