Università D'Annunzio offre lavoro ai suoi studenti.

Prima tra tutte le Università italiane, l’ateneo teatino-pescarese ha aderito al Fixo (Formazione e innovazione per l’occupazione), un programma dei ministeri del lavoro, della salute e della politiche sociali, attuato da Italia lavoro. Oltre 130 sono i tirocini avviati, 74 le aziende, private e enti pubblici, di Chieti e Pescara, più di 400 i laureati che hanno già aderito. Il programma ha durata triennale e la scadenza per accedere alla banca dati della D’Annunzio è stata fissata a settembre con possibile proroga fino a dicembre, ha spiegato la dirigente dell’università Lucia Mazzoccone. La durata del tirocino che può durare da tre a sei mesi, viene concesso al tirocinante un rimborso forfettario di 200 euro che, però, potrebbe trasformarsi in un vero e proprio stipendio (fino a 2300 euro lorde) in caso di assunzione da parte dell’azienda. 74 le imprese che hanno già intenzione di instaurare rapporti stabili con la D’Annunzio e che, intanto, stanno ospitando più di 130 tirocinanti provenienti provenienti prevalentemente dalla facoltà di Ecomonia, ma non solo, anche da Lettere, Scienze sociali e Psicologia. Il progetto ha l’obiettivo di rendere più efficaci e duraturi i rapporti tra università e imprese, operatori pubblici e privati, per aiutare i giovani laureati ad inserirsi nel mondo del lavoro. Il Fixo, ha inoltre una duplice validità, poichè da esso possono trarre vantaggio non solo i giovani studenti, ma anche le aziende che vi aderiscono, dal momento che verrà loro garantita l’opportunità di trovare risorse umane formate e rispondenti alle proprie esigenze. Il tutto con l’appoggio degli atenei che alle aziende garantiranno il loro supporto attraverso numerosi servizi: dalla consulenza su contratti e sulle agevolazioni per nuove assunzioni, alla selezione dei laureati, fino allo sviluppo di percorsi mirati di accompagnamento al lavoro. Questo evidenzia come tale programma si mostri attento anche alle esigenze delle aziende che in questo modo si vedono abbattuti i costi e tempi della ricerca di personale qualificato; dall’altro lato per i giovani si prospetta l’allettante possibilità di trovare un lavoro coerente con gli studi svolti, dunque stimolante e gratificante, che per un giovane laureato non è affatto poco.

(ip)