Università, ricerca Cun, 22% matricole sbaglia corso laurea

23 Giugno 2014   15:14  

Il tasso di iscrizione dei 19enni all'universita' era al 2011 del 30% con un calo complessivo del 20% dal 2003 al 2012 (dati Miur). Nell'ultimo anno accademico si sono invece immatricolati all'universita' in 222.754, circa il 50% dei diplomati a luglio del 2012, secondo l'ultimo rapporto del servizio statistico Miur.

Una nuova ricerca 'Progetto Orientamento', condotta su un campione di circa 1.900 neodiplomati nel 2012 per il Consiglio universitario nazionale (Cun) fa luce sulle scelte e le difficolta' dei neodiplomati sul loro futuro e attesta che il 64% del campione si e' iscritto a un corso di laurea, composto da un 51% che ha optato solo per lo studio e un 13% che la frequenta lavorando.

Dall'indagine risulta che per 22 immatricolati su 100 la scelta del corso di laurea si e' dimostrata sbagliata: l'8% di chi si e' iscritto a una facolta' l'ha abbandonata al primo anno, mentre il 14% e' ancora iscritto ma ha cambiato corso di laurea o ateneo. Gli abbandoni coinvolgono il 24% degli immatricolati che provengono dagli istituti tecnici, il 19% dei diplomati professionali e il 4% dei liceali.

La fonte piu' utilizzata per reperire informazioni per scegliere il corso di laurea e' stata internet (84%), seguita da universita' (64), genitori (37), amici (36), scuola (23) e media/giornali (19%). Il 75% dei neodiplomati coinvolti nella ricerca ha partecipato a iniziative di orientamento post-diploma presentate in collaborazione fra scuole e universita' (80% dei liceali e 60% tra i professionali). Il 56% di questi ritiene che l'orientamento sia stato utile (60% maschi e 53% femmine).

A un anno dal diploma, il 95% degli iscritti all'universita' che ha seguito l'orientamento non intende cambiare corso ne' ateneo, la quota cala all'86% per i diplomati agli istituti professionali. Secondo gli studenti dell'ultimo anno delle medie secondarie le iniziative piu' utili ai fini dell'orientamento sono state quelle che consentono di conoscere da vicino la realta' universitaria: assistere alle lezioni (38%) e incontro con i referenti universitari per conoscere i Corsi di Laurea (27%).

"L'indagine evidenzia che la partecipazione alle attivita' di orientamento incide positivamente sulla capacita' degli studenti di compiere una scelta consapevole per il proprio futuro lavorativo e/o di studio gia' prima del conseguimento del diploma", spiega Andrea Lenzi, presidente Cun - e chi vi partecipa ottiene anche, in media, risultati migliori rispetto a chi non lo ha fatto".

"Gli studenti che hanno fatto orientamento si iscrivono all'universita' in percentuale maggiore rispetto a coloro che non vi hanno partecipato e ottengono in media risultati migliori rispetto a chi non lo ha fatto", ha sottolinea Fabio Naro, consigliere Consiglio universitario nazionale, docente alla universita' Sapienza di Roma che ha diretto il sondaggio. Fra coloro che rinunciano agli studi risulta infine che, a un anno dal diploma, il tasso di occupazione (rapporto fra occupati Istat e campione ricerca) sfiora il 32% degli intervistati e la quota raggiunge il 40% dei diplomati professionali.

Nel complesso le attivita' stabili (contratti a tempo indeterminato e attivita' autonome) riguardano il 9% di chi dichiara di lavorare (11% diplomati professionali, 9,5% liceali e 9% tecnici). Lavori non standard (contratti a tempo, lavoro a chiamata) per il 25 % dei ragazzi (per i diplomati tecnici e' il 32). Il lavoro in nero riguarda invece il 39% dei diplomati con un picco massimo tra i liceali (48). In media il 68% degli occupati lavora part-time o saltuariamente (la quota sale all'83% tra i liceali e scende al 48,5% tra i diplomati professionali). Il 19% invece resta a casa e, fra questi, il 5% non cerca neanche un impiego.


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