Vannoni presenta Stamina alla Regione Abruzzo: "Portiamo risultati da mostrare alla politica"

Andolina: "Dal ministero menzogne che qualcuno comanda"

20 Novembre 2013   12:47  

Stamattina a L'Aquila Davide Vannoni, il "guru" del metodo Stamina è arrivato a L'Aquila per incontrare la Commissione Sanità.

Il metodo Stamina è da mesi sulla stampa perché ad appoggiare il metodo sono soprattutto i pazienti. Quelli che molto spesso non hanno cure, ovvero persone malate di malattie rare. 

Il metodo presentato al Ministero della Sanità perché potesse essere valutata l'ipotesi di una sperimentazione a carico del sistema sanitario nazionale è stato bocciato.

Oggi Vannoni insieme al pediatra Marino Andolina, che per primo ha applicato il metodo ai malati hanno contrato la Commissione Sanità.

"Oggi c'è un incontro tecnico, spieghiamo i dati e i risultati con le cartelle cliniche dei pazienti di Brescia, portiamo dati e strumenti sui quali la politica può decidere".

Il metodo di Vannoni è attualmente praticato nell'ospedale di Brescia, e sono quei risultati con cui Vannoni si presenta alla poltica.

Non sono bastati però al minsitro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha bocciato la sperimentazione.

"La Lorenzin non ha neanche visto i dati, non li ha voluti vedere, non li ha raccolti. Sono dati fatti da più di 50 medici d'Italia che hanno visitato i pazienti i pazienti in cura a Brescia. Il minsitro ha nominato un comitato scientifico super partes, e le decisioni sono state prese sul niente, non sui fatti".

Vannoni nel metodo, che secondo il minisitro non è mai stato sufficientmente dettagliato, mette al centro le cellule staminali.

La terapia consiste nel prelievo di cellule dal midollo osseo dei pazienti, la loro manipolazione in vitro (incubazione delle cellule staminali per 2 ore in una soluzione 18 micromolare di acido retinoico), e infine la loro infusione nei pazienti stessi. 

Ora la metodica, se l'Abruzzo non la ospiterà, arriverà all'estero. E all'estero ci andrà comunque, in paesi dell'America Latina, Africa, peasi Arabi e un paese europeo.

Sicuramente il brevetto fu negato a Vannoni in America: "Dal 10 gennaio saremo negli Stati Uniti con Camillo Ricordi ha fare la sperimantazione biologica sulle nostre cellule che qui nessuno ha mai voluto fare, e la riporteremo in Italia dopo 15 giorni".

A L'Aquila con Vannoni c'era anche Marino Andolina: "Il metodo io l'ho applicato alcune centinaia di volte, senza risultati negative. 250 cinquanta iniezioni fatte da me e i colleghi di Brescia senza nessuna negatività neanche una linea di febbre. Chi dice che è pericoloso deve rispondere ad altri. Il presunto comitato scientifico del Ministero ha dedotto che la terapia è pericoloso perché può trasmettere malattie virali. Quindi andrebbero vietati anche i trapianti di midollo e le trasfusioni di sangue, che fanno quello che facciamo noi"

Per Andolina al centro di tutto c'è la legge 57 dello Stato: "Tutto è per fermare questa legge, sono indignato. E ci sono Procure che spero aprano fascicoli. Non so che sta controllando la politica, sono menzogne che qualcuno comanda".

Andolina è pediatra-immunologo di 67 anni e fino al 2011 direttore del Dipartimento trapianti dell’ospedale Burlo Garofalo, di Trieste. È anche un medico volontario in zone di guerra e disastri naturali. E nel suo curriculum è sceitto cheè stato il primo pediatra italiano ad eseguire trapianti di midollo, nel 1984.

Per far arrivare Vannoni a L'Aquila il "gancio" è stato Nasuti. "Non è pun poblema politico -ha concluso Andolina- chiunque salvi vite, è benedetto".

servizio e interviste di Barbara Bologna
montaggio Marialaura Carducci


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