Vasto e Alba Adriatica: due omicidi con lo stesso movente

19 Ottobre 2011   14:28  

Il medico legale Gina Quaglione ha eseguito oggi l'autopsia sul cadavere di Maria Rosa Perrone, la 51enne accoltellata domenica scorsa dall'ex marito, William Adamo, di 59 anni.

L'esame autoptico ha confermato che la donna è stata colpita almeno dieci colte con un coltello da bistecca all'interno dell'auto dove i due stavano discutendo, alla presenza di uno dei quattro figli, un 20enne con problemi di autismo. Maria Rosa Perrone era morta in ospedale tre ore dopo il ricovero e dall'autopsia gli inquirenti si attendono risposte anche in merito alla tempestività dei soccorsi e dell'assistenza. Appare certo che il decesso è stato causato da una emorragia interna verosimilmente provocata da uno dei fendenti inferti dall'ex marito, in carcere con l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato premeditato innescato dalla gelosia, come spiegato al GIP Marina Tommolini.

Lo stesso movente che avrebbe spinto Matteo Pepe a colpire tre volte alla schiena la bella Neila Bureikaite, la sua convivente di 20 anni più giovane. Delitto che risale a sabato scorso e per il quale il costruttore pugliese è indagato per omicidio volontario. Ieri il suo arresto era stato convalidato dal GIP del tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo, che sta valutando la richiesta della difesa di Pepe intenzionata a modificare il capo di imputazione : da omicidio volontario a preterintenzionale. Questa mattina, nell'obitorio dell'ospedale di Vasto, la mamma di Neila, accompagnata dal convivente, ha finalmente potuto riabbracciare la figlia che sarà cremata ad Ascoli Piceno o a Bari, i centri attrezzati più vicini all'Abruzzo. Poi le ceneri saranno portate in Lituania per essere tumulate nella tomba di famiglia.

Paolo Castignani


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