Venezuela: Due fine settimana passati con i "Giochi in Famiglia"

Le "Olimpiadi" degli italo-venezuelani

01 Agosto 2015   22:52  

  Raccontare i “giochi in famiglia” è un po’ come fare la cronaca di un lunghissimo fine settimana passato con tanti amici.

Si, tanti amici che si sono ritrovati tra Caracas, Maracay e San Felipe, rispettivamente la capitale venezuelana, la capitale dello stato Aragua.  Ed infine la capitale dello stato Yaracuy. Tutti e tre rilevanti centri dove la presenza italiana è sempre stata importante e dove la collettività ha avuto modo di costruire strutture, che a seconda dei casi si chiamano, centro italo-venezolano o casa d’Italia, ma sempre punti d’incontro culturale, sociale e sportivo della collettività italiana.

Chiaramente sport, cultura e tradizioni sono il collante che fa di questi centri un momento fondamentale per la vita degli italo-venezuelani che partecipano quotidianamente alle attività di questi, spesso riduttivamente chiamati,  club.

Ma ritornando ai “giochi in famiglia”, ovvero le olimpiadi dei vari sport che si praticano in questi centri, possiamo garantirvi personalmente che parteciparvi è una vera e propria “esperienza”.

Gli atleti coinvolti, senza discriminazione di sesso, età o disciplina, vengono un po’ da tutti gli angoli di questo grande paese. Quest’anno FEDECIV, la federazione sportiva che riunisce tutti quelli che praticano sport  nei centri, ha deciso che la sede per l’apertura dei giochi  fosse Caracas.

Un giusto omaggio ai fondatori di questi giochi si è svolto con l’inaugurazione del “Salone dei Famosi”.

Carlos Villino, presidente del Centro, insieme ad un comitato organizzatore si è preoccupato, in maniera impeccabile,della logistica legata all’arrivo di circa 1800 atleti e relativi accompagnanti.

Naturalmente come in ogni Olimpiade che si rispetti si è svolta la tradizionale sfilata delle delegazioni , in questo caso sotto una pioggia torrenziale che nonostante tutto non è riuscita a spegnere gli entusiasmi.

L’arrivo del tedoforo e l’accensione del tripode della fiamma olimpica ha chiuso la serata, lasciando spazio agli incontri ed ai saluti dei tanti amici che ad ogni edizione rinnovano  il patto di amicizia e di solidarietà.

Calcio, nuoto e scacchi sono tra le specialità più affollate di concorrenti.

Il fine settimana passa rapidissimo tra gare, eventi e buona gastronomia.

Chiusa la prima fase a Caracas, tutti gli occhi sono puntati su Maracay, dove un altro comitato organizzatore guidato dal presidente Michele Tortola ha già pianificato tutto nei minimi dettagli.

La fiaccola si sposta a Maracay con un tedoforo d’eccezione molto conosciuto nell’ambito della collettività, Franco De Antoniis.

L’arrivo nella Casa d’Italia è garantito da una staffetta che vede partecipare i giovani del “Comitè Juvenil” e varie vecchie glorie sportive cittadine.

Tutti sono in attesa nella Casa d’Italia di Maracay e così lo spettacolo ha inizio.

L’entusiasmo dell’ inaugurazione continua nei giorni seguenti con  le gare protagoniste.

Il medagliere della Casa d’Italia di Maracay cresce come sale l’entusiasmo di una vittoria sempre più vicina.

I pronostici si avverano e il testa a testa finale vede competere Maracay e Caracas, una sfida all’ultima medaglia che favorisce gli atleti di Maracay che portano a casa la vittoria di questi giochi FEDECIV 2015, al secondo posto Caracas, il terzo posto al gruppo sportivo più agguerrito di questi “giochi in Famiglia”, Barinas.

Esplode l’entusiasmo alla proclamazione dei vincitori, i giochi si chiudono, la fiamma Olimpica si spegne, così come le rispettive tifoserie che tornano a fare tifo per qualcosa che non si spento per varie generazioni, ne si spegnerà facilmente negli anni a venire ed è l’amore e l’orgoglio di appartenenza ad una cultura, uno stile di vita a tradizioni che sempre hanno distinto gli italiani nel mondo .

Gianfranco Di Giacomantonio  Maracay-Venezuela


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