Verbale di polizia su caso D'Agostino, Di Primio: "Quella donna inventò tutto"

Un verbale di polizia sembra sostenere che il sindaco di Chieti Umberto Di Primio fosse al corrente delle sin troppo esplicite avances che l'ex assessore Ivo D'Agostino avrebbe rivolto ad alcune donne, accusa per la quale proprio stamani D'Agostino ha patteggiato tre anni e tre mesi di reclusione.

La circostanza è scaturita nel contesto di un processo che ieri ha visto dinanzi al giudice di pace lo stesso Di Primio ed il consigliere comunale Pd Gabriele Salvatore, con il primo che ha querelato per presunta ingiuria il secondo a causa di una frase pronunciata in una seduta del consiglio pochi giorni dopo lo scoppio del caso D'Agostino.

Il processo è stato tuttavia rinviato al prossimo 17 febbraio, quindi è svanita per il momento la possibilità di riuscire a capire se, effettivamente, Di Primio fosse a conoscenza di quanto accadeva negli uffici dell'assessorato alle Politiche della casa.

In ogni caso, stando a quanto riporta oggi il Centro, interpellato al riguardo all'uscita dal tribunale, il primo cittadino ha risposto di non aver denunciato quanto riferitogli da una delle donne che poi avrebbero denunciato D'Agostino poiché "quella donna si era inventata tutto, fu proprio lei a dirmi che era un’invezione per ottenere una casa".

Nel verbale di polizia, a quanto risulta, sarebbe infatti riportato come Di Primio avrebbe testimoniato che "quella donna mi ripropose il problema della casa che avrebbe voluto avere, ma al mio invito di parlarne con l’assessore D’Agostino mi rispose che non l'avrebbe fatto perché l’assessore le aveva fatto delle avances".

Poi, a seguire, il sindaco avrebbe chiesto spiegazioni allo stesso D'Agostino, il quale avrebbe risposto di aver fatto solo "qualche normale apprezzamento sulla signora. Comunque gli dissi: senti Ivo, se devi fare apprezzamenti a una donna, non farli in Comune ma solo fuori".