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Verità, giustizia, memoria. È quello che chiedono parenti e familiari delle vittime del terremoto, parole che oggi appaiono anche sui pacchi dono lasciati sotto l'albero di Natale che il Comitato ha voluto allestire proprio lì, nel luogo del dolore, su quello che resta della Casa dello studente, che la notte di due anni e mezzo fa ha strappato la vita a otto giovanissimi.
Sono i giorni delle feste, quelli della ritualità natalizia, che fanno sentire di più la mancanza dei propri cari, dice Antonietta Centofanti, che sotto le macerie di questa struttura che si credeva sicura, ha perso il nipote Davide, di soli 19 anni.
Nessun elemento di festa, piuttosto un segno di vita per ricordare quanto accaduto, gli studenti morti qui e negli altri palazzi fatiscenti dell'Aquila.
Vite spezzate e saperi interrotti, memoria da preservare e giustizia da perseguire.
Verità, giustizia e memoria sono i doni che vorremmo ricevere e che vorremmo fare, dice Antonietta Centofanti.
(MS)