Zona franca urbana: i dubbi della Camera di Commercio

23 Settembre 2010   14:45  

"Esistono centinaia di imprese locali, che stanno subendo gli effetti negativi del terremoto e che necessitano di strumenti economici di supporto".

Il Presidente della Camera di Commercio dell'Aquila, Giorgio Rainaldi, sollecita la definizione di una legge "ad hoc" che, attraverso incentivi e detassazione, possa sostenere le aziende aquilane già attive sul territorio prima del sisma del 6 aprile 2009.

"Deve essere data la possibilità a queste imprese", afferma Rainaldi, "di ricollocarsi sul mercato e di usufruire di misure specifiche tali da sostenere la concorrenza esterna rappresentata dalle aziende che potrebbero beneficiare delle agevolazioni della zona franca.

La ZFU rappresenta un utile strumento a sostegno dello sviluppo economico del territorio, di cui abbiamo ribadito con forza la validità anche il sede di Comitato delle attività produttive, ma è necessario che la stessa venga accompagnata da altri strumenti attuativi in grado di mitigare gli effetti negativi del sisma sull'imprenditoria locale.

E' fondamentale", prosegue Rainaldi, "rilanciare il dibattito sull'effettiva natura della zona franca e su alcuni dubbi
che legittimamente persistono sulla reale efficacia di tale strumento".

Un ampio e dettagliato studio sulla zona franca urbana è stato elaborato dal Cresa.

"E' indubbio che la fiscalità di vantaggio stabilita dalla ZFU è certamente una opportunità per il territorio e la sua ripresa che non può essere assolutamente persa. Bisogna intensificare ogni azione per accelerare l'iter di approvazione, ma bisogna constatare che lo stato attuale delle conoscenze sulla ZFU per L'Aquila è limitato", afferma Francesco Prosperococco, Segretario Generale della Camera di Commercio e direttore del Cresa, "troppe sono le variabili di cui non si conosce l'entità: effettiva perimetrazione, intensità della domanda, dimensione media delle unità imprenditoriali.

Le risorse disponibili ammontano a 90 milioni di euro: 45 milioni per il biennio 2009-2010 e 15 milioni annui per il triennio 2011-2013. Somme che sono da ritenersi "tetto massimo di spesa". Non è difficile ravvisare che si tratta di risorse insufficienti a sostenere l'intero tessuto imprenditoriale locale".

Prosperococco ricorda, inoltre, "che il Comitato attività produttive, che si è costituito dopo il sisma del 6 aprile e raggruppa tutte le categorie datoriali e sindacali, nonché la Camera di Commercio, si è ripetutamente pronunciato a favore di una disciplina che dovrebbe garantire alle aziende già presenti sul territorio e ai loro dipendenti di confrontarsi sul mercato in condizioni paritetiche evitando meccanismi agevolativi a favore di altre imprese che vorranno insediarsi sul territorio usufruendo degli incentivi della zona franca e che si troverebbero ad essere detassate, con conseguente e inevitabile alterazione del mercato e dei relativi prezzi.

E' importante", conclude Prosperococco, "creare il giusto contesto e stabilire le condizioni migliori anche per l'imprenditoria giovanile, cercando di allargare al massimo la frontiera della qualità delle produzioni e dei servizi. Sono queste le uniche chances che abbiamo per sfruttare al meglio le condizioni assolutamente inedite che si sono create sui mercati internazionali e su quelli locali".

 


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