Chiudono i piccoli tribunali. Proteste in tutta Italia, la rabbia del sindaco di Giulianova

12 Settembre 2013   16:18  

Sarà operativo domani, 13 settembre, il decreto legislativo che ridisegna la geografia giudiziaria con la cancellazione di 949 uffici, il 47% di quelli sinora esistenti.

Oltre ai tribunali minori, chiuderanno i loro battenti le sezioni distaccate, benché il ministro Cancellieri abbia firmato 45 decreti che autorizzano la prosecuzione di alcune attività, anche giurisdizionali, all’interno dei vecchi tribunali pur avvertendo che non si tratta di una proroga bensì di indicazioni gestionali per accompagnare il passaggio verso i tribunali maggiori.

Destino dunque segnato  in Abruzzo, al di là di proroghe e ricorsi, per i tribunali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto.

Chiuderanno poi i battenti le sedi giudiziarie distaccate come Atessa (tribunale di Lanciano), Atri e Giulianova (tribunale di Teramo), Ortona (tribunale di Chieti), San Valentino Abruzzo Citeriore (Tribunale di Pescara).

La Cisl ha organizzato per domani volantinaggi i davanti ai tribunali interessati.

Poca cosa rispetto alla clamorosa protesta di ieri in Sicilia di circa cento tra avvocati, professionisti e sindaci  che hanno bloccato in due diversi punti la linea ferroviaria Palermo-Messina, paralizzando la circolazione per quattro ore.

O rispetto alla protesta degli avvocati di Gaeta, che si sono incatenati davanti all’ingresso del tribunale  per impedire il trasferimento delle competenze al tribunale di Cassino.

Proteste che non fanno arretrare il guardasigilli Anna Maria Cancellieri che ribadisce che al momento è impossibile fermare la chiusura dei tribunali.

"Avverto il dovere istituzionale di rappresentarvi l'oggettiva impossibilità di fermare, oggi, la riforma" spiega il ministro della giustizia intervenuto nell'aula del Senato parlando della riforma della geografia giudiziaria.

"La macchina amministrativa è ormai da tempo avviata - ha detto il guardasigilli - la quasi totalità dei traslochi è già stata eseguita; si sono adeguati i sistemi informatici, trasferiti buona parte dei lavoratori interessati, affrontando le spese necessarie. Sono state varate le nuove piante organiche ed il Consiglio Superiore non ha più coperto i vuoti di organico presso gli uffici soppressi".

"E' doveroso che si sappia - ha sottolineato il ministro Cancellieri parlando degli uffici da sopprimere - che tali uffici sono ormai privi di molti magistrati trasferiti ad altra sede, che le nuove udienze sono già pronte per la trattazione nelle sedi accorpanti e che un rinvio, anche di breve durata, produrrebbe con assoluta certezza il caos. Tutto questo, a danno dei cittadini, nell'interesse dei quali la riforma è stata varata".

Il guardasigilli ha aggiunto però che nel prossimo futuro verranno valutati eventuali interventi correttivi

"Per questo - ha concluso il ministro Cancellieri - abbiamo già predisposto, nelle sue linee essenziali, un primo intervento correttivo, con alcune norme organizzative e processuali che renderanno ancor piu' fluida la fase di avvio della riforma, mentre adotteremo subito dopo anche un secondo decreto correttivo, per apportare alcune modifiche dell'assetto territoriale dei nuovi tribunali, cosi' recependo alcune delle segnalazioni provenienti sia da quest'aula che dai territori".

Il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro invece contesta la disparità di trattamento usato dal governo con proroghe che hanno rimadato lo smantellamento di alcuni tribunali e non di altri.

“Venticinque dei decreti firmanti dal ministro Cancellieri – spiega il sindaco Francesco Mastromauro - autorizzano per un periodo variabile, da pochi mesi fino a 5 anni, la prosecuzione dell’utilizzo degli uffici anche se solo per archivi e deposito, mentre i restanti 20 permettono di continuare l’esercizio dell’attività giurisdizionale vera e propria, in generale fino ad esaurimento dei giudizi civili e penali pendenti.

Per la Sezione distaccata di Giulianova, che chiuderà domani come tante altre in Italia nonostante sia tra le più importanti per mole di lavoro e competenza territoriale, vi erano, come emerse nell'incontro del 13 marzo scorso tenutosi a Teramo con i rappresentanti della Camera Civile, dell'Ordine degli Avvocati e dello stesso presidente del Tribunale di Teramo, ragioni sufficienti per ottenere la stessa possibilità accordata, per fare un esempio, a Casoria, Afragola e Frattamaggiore in Campania, o a Moncalieri e Susa in Piemonte, che continueranno la loro attività, sebbene per un periodo limitato, fino ad esaurimento dei giudizi civili e penali.

Così non è stato.

E perdendo l'occasione di essere sede secondaria, un'idea non troppo peregrina vista che altri sindaci, dopo di me, l'hanno proposta per tentare di salvare le sezioni distaccate presenti nelle loro città, abbiamo perso la possibilità di una speranza, anche minima, di sopravvivere in attesa di ripensamenti su questa riforma.

Una riforma – prosegue Mastromauro - che a colpi di cesoia ridisegna la geografia giudiziaria italiana con gli accorpamenti e sopprimendo le sezioni distaccate, secondo me senza uno studio preliminare e approfondito delle loro specificità, e sulla quale si stanno alzando, inevitabilmente, i toni delle polemiche.

Destinati peraltro ad aumentare di intensità per i pesanti contraccolpi che ci saranno.

Certo rimane il rammarico per ciò che si poteva fare e non è stato fatto, e per questo colpo di spugna sulla storia plurisecolare della nostra struttura giudiziaria, giacché a Giulianova, come ricordava Riccardo Cerulli, si è amministrata giustizia senza soluzione di continuità a partire dall'età romana. Ciò che il corso dei secoli ha risparmiato, è stato cancellato da un decreto legislativo delegato”.

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore