Abruzzese il gruppo scandalo del Concertone del Primo maggio: un preservativo come un'ostia

"Ci scusiamo con chi si è sentito offeso"

02 Maggio 2013   19:15  

"Prendete e usatene tutti" ha declamato così sul palco di San Giovanni al Primo Maggio, il cantante Luca Romagnoli.

Lo ha fatto facendo il gesto dell'ostensione. Nelle sue mani però non un' ostia consacrata, ma un preservativo.

Con questo gesto ha destato lo scandalo, secondo molti, il cantante del gruppo lancianese Management del dolore post operatorio, esibitosi ieri alle 19 nel Concertone di Roma.

"Questo è il modello che uso io, che toglie le malattie dal mondo, prendetene e usatene tutti, fate questo, sentite a me", ha detto rivolgendosi alle migliaia di persone in piazza.

C'è chi lo chiama lo "scandalo" del concertone quello che vede protagonista la band abruzzese Management del dolore post operatorio, di Lanciano, che ieri sono saliti sul palco di piazza del Popolo a Roma per il concerto del Primo maggio.

Poi si è tolto il cappuccio e, inchinandosi, ha mostrato la testa con la chierica rasata a zero, come i frato francescani.

Subito dopo è partita la canzone Pornobisogno.

 Il gesto, considerato blasfemo, è stato stigmatizzato da molti e gli organizzatori del concerto si sono dissociati.

Di "Violenza e scorrettezza" ha parlato Marco Godano "perseguiremo per vie legali confermando ancora una volta che laddove gli artisti non sanno autoregolamentarsi, per quanto ci riguarda, non sono degli artisti in linea con lo spirito del concertone".

"Sottolineo inoltre come questi atteggiamenti stridano con i temi culturali, artistici e sociali che questo palco rappresenta. Infine – conclude Godano – trovo che sia uno schiaffo alla compostezza e alla passione che ci arriva da centinaia di migliaia di spettatori".

Il messaggio certamente voleva invitare a qualcosa di importante, il modo non ha raccolto consensi.

Questa la risposta del gruppo dalla pagine del loro sito

"Il Management del Dolore Post-Operatorio non è contro lo spirito del ‘concertone’ del Primo Maggio, il lavoro fa parte della vita e siamo convinti che garantire una vita in salute sia un diritto fondamentale nel rispetto della dignità dell’uomo. Nelle canzoni che abbiamo eseguito - Pornobisogno e Norman - raccontiamo storie che guardano in faccia scomode realtà, affrontando i problemi del lavoro, della salute, dei comportamenti sociali. In merito alla scelta performativa, percepita come ‘fuori luogo’ dal contesto del Primo Maggio, ci dispiace se qualcuno si è sentito offeso o infastidito e ce ne scusiamo; non volevamo toccare sentimenti religiosi di nessuno, perché la nostra unica intenzione era quella di lanciare un messaggio e far riflettere sulle grandi sofferenze e ingiustizie della vita, sensibilizzare i giovani a utilizzare il preservativo per avere rapporti sicuri ed evitare di contrarre malattie. Oggi in tutto il mondo si muore ancora anche per l'hiv.

L’interruzione brusca dell’audio dovuta ai ritardi e a un disguido con l’organizzazione ha causato le nostre istintive reazioni di protesta.

“Non avendo più audio nel microfono e quindi impossibilitato a comunicare con la piazza, mi sono sentito censurato.”

Per la successiva situazione di caos creatasi sul palco, ci rammarichiamo con i ragazzi dello staff che hanno gentilmente e professionalmente lavorato con noi e per noi. Appena scesi dal palco abbiamo ricevuto una telefonata dalla famiglia di Norman, che commossa ci ha ringraziato per aver ricordato il dramma del loro figlio morto suicida. Le loro parole ci hanno restituito la gioia che qualcun’altro, subito dopo l’esibizione, ha cercato di toglierci. Ringraziamo tutti gli artisti e gli addetti ai lavori del mondo dello spettacolo che in questo momento ci stanno contattando privatamente per dimostrarci la loro solidarietà.


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