Nonostante le direttive regionali, le ASL di Pescara, Teramo e Chieti procedono con nuove assunzioni, suscitando polemiche politiche e amministrative.
Le Aziende Sanitarie Locali (ASL) di Pescara, Teramo e Chieti stanno proseguendo con le assunzioni di personale amministrativo, nonostante il provvedimento del Dipartimento Salute della Regione Abruzzo che, datato 10 aprile 2025, impone lo stop a nuove assunzioni e consulenze esterne nelle ASL della regione. Questo atto è stato emesso per fronteggiare il deficit sanitario e per avviare un piano di risanamento economico del sistema sanitario regionale.
Il provvedimento regionale, firmato dal direttore del Dipartimento Salute, e dalla dirigente delle risorse umane, ordina alle quattro ASL abruzzesi di sospendere "immediatamente" le assunzioni di personale amministrativo, i rinnovi dei contratti di somministrazione e le consulenze esterne, in risposta alle difficoltà economiche del sistema sanitario e alla necessità di risanare il deficit.
Tuttavia, le ASL di Pescara, Teramo e Chieti hanno deciso di procedere con le assunzioni, attingendo dalle graduatorie di concorsi precedenti. In particolare, la ASL di Pescara ha approvato una delibera per l'assunzione di cinque amministrativi nell'area giuridica, scorrendo la graduatoria del concorso 2021 per l'assunzione di collaboratori amministrativi. Queste assunzioni sono state effettuate nonostante il blocco regionale e sono state approvate lo stesso giorno in cui il provvedimento di sospensione veniva inviato alle ASL .
Le opposizioni politiche, tra cui il Patto per l'Abruzzo (composto da PD, M5S, AVS, Azione, Riformisti e la civica Abruzzo Insieme), hanno criticato aspramente questa decisione, accusando le ASL di "sconfessare le direttive del Dipartimento Salute" e di procedere con le assunzioni "nonostante le disposizioni che hanno imposto lo stop delle assunzioni". Secondo le opposizioni, queste assunzioni dell'ultimo minuto rappresentano una "beffa" per i cittadini e una prova della "pessima gestione della sanità pubblica" da parte del governo regionale di centrodestra .
In risposta alle critiche, il deputato Luciano D'Alfonso ha sottolineato che le scelte fiscali e organizzative del centrodestra stanno danneggiando i cittadini e la struttura sanitaria, evidenziando le contraddizioni tra le politiche regionali e le azioni delle ASL.
Questa situazione solleva interrogativi sulla coerenza e sull'efficacia delle politiche sanitarie regionali, nonché sulla capacità delle istituzioni di gestire in modo trasparente e responsabile le risorse destinate alla sanità pubblica.