Agguato di via Lago di Capestrano, Zuanel: "So chi è stato, gambizzato perché chiedevo elemosina"

"Prima mi hanno sparato, poi mi hanno riempito di botte"

21 Aprile 2015   10:41  

Si trova tuttora ricoverato presso il reparto di Ortopedia dell'ospedale di Pescara Emanuel Zuanel, il 33enne pugile di origini sudamericane ferito alle gambe da tre colpi di pistola domenica pomeriggio nel quartiere Rancitelli, in via Lago di Capestrano.

Il 33enne, operato e non in pericolo di vita, è voluto tornare sull'episodio nel corso di un'intervista rilasciata al Centro, asserendo di conoscere chi lo ha ferito e perché lo ha fatto: "So chi è stato, l'ho visto in faccia ed ho sporto denuncia alla polizia. Lo ha fatto perché chiedevo l'elemosina per poter comprare da mangiare".

Zuanel ha poi ripercorso i momenti dell'agguato: "Ero andato presso un amico residente in via Lago di Capestrano per chiedergli un lavoro, e nel riscendere mi sono trovato davanti costui, che mi ha sparato contro cinque colpi: due sono finiti in una gamba ed uno nell'altra. Di seguito, in cinque mi hanno riempito di botte mentre ridevano".

Secondo Zuanel, l'aggressione sarebbe dovuta fondamentalmente ad invidia nei suoi confronti, poiché come egli ha affermato "sono gelosi di me e della mia storia di pugile. In ogni caso, io intendo tornare ad allenarmi, come ho già detto ai medici, ma se qualcuno intendesse aiutarmi io ho bisogno di un lavoro".


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