Allarme cinghiali nel pescarese, colture a rischio

23 Agosto 2012   11:53  

Scatta l'allarme cinghiali a Castiglione a Casauria dove una trentina di esemplari, con alcuni cuccioli, si presentano ogni sera in cerca di cibo. Gli animali hanno gia' distrutto un orto e un vigneto, di proprieta' di Paolo Di Pasquale, titolare dell'azienda agricola omonima, che teme per la propria incolumita' fisica e per quella dei familiari, considerato che i cinghiali si avvicinano notevolmente all'abitazione, occupano la strada e gli hanno anche ammaccato l'automobile.

"Questa situazione va avanti da circa un mese - dice Di Pasquale - e le visite dei cinghiali si ripetono ogni sera, all'incirca alle 22 e alle 2. Ho cercato di fronteggiare le incursioni posizionando un filo elettrificato ma orto e vigneto ormai sono persi e il problema riguarda anche altri, non solo a Castiglione ma a Pescosansonesco".

Di Pasquale ha chiesto aiuto alle istituzioni e, oltre al sindaco Gianmarco Marsili, e' stato interessato del problema l'assessore provinciale Mario Lattanzio. "Anche quest'anno - spiega Lattanzio - la Provincia di Pescara ha attivato il piano di selecontrollo, finalizzato ad abbattere (nei periodi in cui la caccia e' chiusa) quegli esemplari che producono danni alle colture. Quello dei cinghiali e' un problema molto sentito e anche di una certa entita', considerato che in un anno sono stati rimborsati danni all'agricoltura per 260mila euro (i fondi sono della Regione) e peraltro questa cifra copre solo una parte delle perdite subite. Ci sono pero' dei vincoli e dei limiti ben precisi a cui ci dobbiamo attenere - dice sempre Lattanzio - perche' i selecontrollori non possono agire nei centri abitati. Abbiamo raccolto subito l' Sos lanciato da Di Pasquale ma trattandosi di una zona dove ci sono delle case i margini di azione sono molto piu' ristretti per cui mi auguro che il problema venga affrontato anche in altre sedi istituzionali e ho gia' chiesto al sindaco di interpellare il Prefetto Vincenzo D'Antuono per decidere le modalita' di intervento da seguire e risolvere il caso.

Ormai - dice Lattanzio - non e' piu' un' emergenza legata soltanto alle colture ma c'e' un rischio per l'incolumita' pubblica ed e' opportuno difendere i cittadini, pur senza dimenticare la tutela degli animali e dell'ambiente. Non si puo' rimanere indifferenti di fronte ai problemi dell'agricoltura, settore gia' gravemente colpito dalla siccita', per cui e' bene adoperarsi tutti in fretta".


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