Anniversario Sisma, Pezzopane, “Nove anni di lotte, combattiamo ancora per ricostruzione"

05 Aprile 2018   12:32  

“Manifestazione il 16 a L’Aquila: istituzioni, parlamentari, sindacati, associazioni di categoria, forze sociali e politiche per salvare la città ed il cratere da un ingiusto provvedimento che rischia di essere un colpo ferale. E’ inaccettabile richiedere a 9 anni dal sisma la restituzione delle tasse sospese alle aziende che allora furono colpite dal terremoto”. Lo dichiara la deputata dem Stefania Pezzopane, che al momento del sisma era Presidente della Provincia con oltre 50 comuni tra cui il capoluogo colpiti e massacrati. 

“Chiediamo a Gentiloni – continua la deputata dem - un incontro urgente con tutti i parlamentari del territorio colpito e ai presidenti della Camera Roberto Fico e del Senato Maria Elisabetta Casellati di sostenere queste richiesta; al Presidente Antonio Tajani di intervenire presso la commissione europea per rivedere questa assurda richiesta.

Dalle 3.32 del 6 aprile 2009 sono cambiate le nostre vite, quei 28 secondi hanno cambiato tutto, la città colpita ed affranta nelle macerie, la dispersione di decine di migliaia di persone nelle strade, la drammatica constatazione di 309 vite distrutte, il senso di impotenza di fronte a quella distruzione e l’immediata reazione, per salvare altre vite e la città dell’Aquila ed i borghi colpiti”.

“La nostra reazione fu però immediata – ricorda Stefania Pezzopane - e da allora abbiamo trattato con 5 governi, ottenendo in particolare nella legislatura che si è appena conclusa e grazie ai governi Renzi e Gentiloni risorse per la ricostruzione, norme, personale ed interventi per la ripresa economica.

Ma proprio in questo giorno di ricordo e di lutto siamo chiamati a riprendere la mobilitazione per ricordare a tutti che L’Aquila ed i territori colpiti da quel maledetto sisma hanno ancora bisogno di sostegno e fiducia dallo Stato e che Commissione Europea e Governo devono rivedere la loro posizione e far rispettare una legge dello Stato che prevedeva la sospensione e la restituzione del 40% delle somme sospese”.

“Lo Stato e l’Europa – conclude - hanno sostenuto la ricostruzione in questi anni e questa richiesta è ingiusta, odiosa, inaccettabile e anticostituzionale.”



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