Cia: nel 2012 le famiglie italiane hanno speso il 50% in meno per mangiare

Livelli più bassi dal dopoguerra

15 Gennaio 2013   13:49  

Il 2012 e' l'anno dei record negativi: il carrello della spesa delle famiglie e il tasso medio d'inflazione hanno toccato i valori più alti dal 2008, attestandosi rispettivamente al 4,3 per cento e al 3 per cento. Numeri che per gli italiani si sono tradotti in una stangata senza precedenti, con due famiglie su tre costrette a tagli enormi alla spesa per arrivare a fine mese e consumi pro capite tornati ai livelli più bassi dal dopoguerra. Lo afferma la Confederazione italiana agricoltori (Cia), commentando i dati dell'Istat.

I prodotti alimentari - spiega la Cia - si sono fermati al +2,5 per cento, mantenendosi al di sotto del tasso medio annuo dell'inflazione e contenendo per quanto possibile l'aumento generale dei prezzi. 

Nonostante questo, pero', per affrontare le spese obbligate (carburanti, utenze, mutui, affitti, Imu), gli italiani hanno dovuto necessariamente "tagliare" sulla tavola: sei famiglie su dieci hanno modificato gli acquisti dei prodotti alimentari e circa il 50% ha ridotto decisamente la spesa. Il 34 per cento (7,4 milioni) ha optato per prodotti "low-cost" o di qualita' inferiore e il 28 per cento ha ammesso di rivolgersi ormai quasi esclusivamente ai discount.

Senza contare che nel giro di un anno e' addirittura raddoppiata (dal 6,7 al 12,3%) la quota degli italiani che hanno dichiarato di non potersi piu' permettere di mangiare carne o pesce ogni due giorni. Le famiglie sono allo stremo e la prossima legislatura -conclude la Cia- dovra' prendere subito provvedimenti per aiutare le famiglie, ad esempio riducendo gli oneri fiscali, e rilanciare i consumi interni.

Altrimenti l'Italia non uscira' mai dal tunnel della crisi.


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