''Cialente vuole commissariare la ricostruzione mentre a sua volta è commissariato dal Governo''

03 Settembre 2012   13:56  

Anche a L'Aquila si preannuncia un autunno caldo, in quella che può essere senza ironia definita l'unica grande e florida azienda cittadina, ovvero quella della ricostruzione post-sismica.

sarà pronto tra 15 giorni il bando del concorsone nazionale che selezionerà le 300 persone che dovranno farsi carico di tutta l'enorme e complessa burocrazia, impiegati a tempo indeteminato nelle nuove strutture create dalla legge Barca.

Ma è ancora bagarre per il destino dei precari aquilani, oltre 500 in gran parte giovani che rischiano di essere tagliati fuori e rimanere disoccupati, nonostante abbiano lavorato alla governance del terremoto per tre anni, poichè a quanto anticipato dal ministero, dovranno partecipare alla preselezione e poi alle prove d'esame insieme a non meno di 25mila candidati provenienti da tutta Italia.

A Roma e a L'Aquila fervono le trattative, con parecchi assessori in prima fila, per garantire ai precari canali previlegiati. Ma dal ministero Ministero e dal Formez finora rispondono picche, spiegando che il concorso è nazionale, tutti devono partire con le stesse opportunità, per non rischiare inevitabili ricorsi. E ricordano che una quota di riserva per i soggetti che hanno maturato un’esperienza nel settore è stata prevista, ma solo dopo aver superato con un determinato punteggio l'intera prova d'esame.

 L'opposizone del centrodestra propone pertanto di ribaltare il tavolo,  cioè di sospendere il bando, di prorogare di sei mesi i contratti dei precari e di aprire un tavolo di concertazione con il Governo.

Appello per l'Aquila e altri gruppi consiliari poropongono invece di distingere tra i precari storici che hanno fatto un concorso pubblico e chiedono stabilizzazione, da garantirgli in qualche modo, e  coloro che sono stati assunti per chiamata diretta nelle sttruutture commissariali  e negli uffci comunali, a cominciare dai cosiddetti staffisti politici. Quest'ultime due categorie, spiegano, è giusto che facciano il concorso come tutti gli altri.

La verità, attacca oggi l'opposizione in conferenza stampa è che Cialente da una parte intede grestire la ricostruzione con la sua cerchia stretta di assessori senza nessuna partecipazione del consiglio comunale e della città, di fatto dunque in regime commissariale, come dimostra il suo no all'istituzione di una Commissione ad hoc sulla ricostruzione. Dall'altra parte Cialente è stato commissariato dal governo, come la triste vicenda del concorsone dimostra.

Nel nostro servizio interviste ai consiglieri d'opposizione Giorgio De Matteis ed Emanuele Imprudente.


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