Condanna Edimo, Cgil: "Realtà osannata, nel 2009 fummo i primi e soli a denunciare illegalità"

02 Ottobre 2013   17:00  

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma CGIL.

"Nel febbraio del 2009, per la prima volta nella gloriosa storia del Gruppo EDIMO che fa capo alla famiglia Taddei, la CGIL dell'Aquila osò far emergere le presunte illegalità presenti in azienda legate agli infortuni mascherati in malattia e ne interessò formalmente (vd qui esposto) la Procura della Repubblica, l'INAIL ed il Servizio Prevenzione e Sicurezza della ASL n.4 di L'Aquila. Successivamente i lavoratori che avevano denunciato quanto accaduto, preoccupati dalle lungaggini e di non avere riscontri, scelsero di farsi assistere da propri legali ma la CGIL non perse, comunque, occasione per continuare a denunciare politicamente quanto accaduto".

“La notizia dell'esposto” dichiara Rita Innocenzi (oggi Resp.Ricostruzione CGIL e a suo tempo Segr.Generale FILLEA) “venne riportata anche dal quotidiano La Repubblica all'indomani dell'affidamento a Edimo, in unione con Maltauro, della realizzazione di diversi lotti del Progetto C.A.S.E. e citata, anche successivamente, in altre mie interviste. Non ho mai rinunciato, infatti, a porre l'accento sulle altre facce della medaglia di una realtà imprenditoriale osannata in tutto il territorio. Ora, a distanza di tempo” prosegue la Innocenzi, “grazie alla tenacia dei due lavoratori che hanno avuto il coraggio di denunciare e alla indubbia professionalità dei loro legali, l'iter giudiziario ha fatto il suo corso facendo emergere le responsabilità del datore di lavoro. La CGIL, quindi,” conclude la Innocenzi “unica voce fuori dal coro, sindacale e politico, bene ha fatto a dubitare dell'operato dell'azienda e a chiedere una inchiesta.”


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore