Dramma occupazionale in Abruzzo: la Micron annuncia 700 esuberi

28 Novembre 2012   15:19  

Settecento operai in esubero alla Micron Technology Italia.  Lo ha detto Riccardo Martorelli, direttore dello stabilimento di Avezzano, nel corso dell’incontro nella sede del ministero per lo Sviluppo economico a Roma, con  il sottosegretario Claudio De Vincenti e l direttore generale di Micron Italia, Sergio Galbiati euna delegazioe di sindaci.

Riccardo Martorelli ha rivelato anche che ancora non ci sarebbe alcun acquirente.

Lo stabilimento marsicano, con i suoi 1642 dipendenti è il secondo in Abruzzo dopo la Sevel di Atessa. Lo stabilimento Micron rappresenta una realtà produttiva di primaria importanza per l'Abruzzo, di cui rapresenta il 10% dell'export e per la Marsica di cui rappresenta il 40% del PIL  

La crisi della Micron potrebbe sfociare in una vera e propria emergenza sociale. Per questo il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, ha convocato i rappresentanti del mondo istituzionale in Comune per siglare un documento nel quale si chiede al ministero «un’iniziativa specifica nei confronti della Micron nella duplice finalità di chiarire la prospettiva industriale e la messa a punto di un piano di rilancio del sito di Avezzano».  

E’ ieri in consiglio regionale è stato votato all'unanimità la risoluzione urgente presentata dai consiglieri del PdL Emilio Iampieri e Walter Di Bastiano.
«Quel che occorre - spiegano i due consiglieri - è offrire una prospettiva industriale al sito di Avezzano, una realtà di particolare e riconosciuta eccellenze tecnologica, che va inserita in una strategia coordinata di settore, dove poter sviluppare anche la ricerca avanzata».

«Una cessione dello stabilimento - continuano i due consiglieri del PdL - potrebbe provocare conseguenze disastrose. Per questo - concludono - e' bene muoversi nella direzione intrapresa nell'incontro tenutosi lo scorso 24 novembre ad Avezzano alla presenza di amministratori e associazioni di categoria, in cui si sono prospettativi i seguenti interventi: superamento dell'attuale vincolo del monocliente (la sola Aptina, controllata dalla Micron), la diversificazione del business in ottica multiclient e la realizzazione di strutture S&M - Sales & Marketing nel sito di Avezzano per diversificazione e personalizzazione del portafoglio e la creazione della funzione R & D».

LE PRIME REAZIONI

GENERAZIONE FUTURO: ''SCANDALOSO IL COMPORTAMENTO DEL MINISTRO PASSERA''

''La Micron di Avezzano ha annunciato che lo spin off tanto temuto avrà atto con 700 licenziamenti. Questo grave problema insieme alla chiusura della Cartiera Burgo e del Tribunale di Avezzano metterà definitivamente a tappeto il più grande bacino d'utenza abruzzese che è la Marsica.

Come si evince dalla cronaca i nostri rappresentanti stanno cercando in tutti modi di farsi sentire ma "dall'alto" si fanno orecchie da mercante.

E' scandaloso, il comportamento del ministro Passera assente all'incontro, proprio in questo delicato momento in cui le istituzioni, ed in primis quelle con i ruoli più importanti dovrebbero prendersi cura dei lavoratori e tutelarli.

La situazione non è tollerabile; la politica faccia la sua parte in maniera seria e determinata per tutelare questo territorio.

"Generazione Futuro dell'Aquila" esprime tramite il suo coordinatore Daniele Tersone massima solidarietà nei confronti dei lavoratori e le loro famiglie dalla Micron promettendo mobilitazione attiva sul territorio al loro fianco.

LOLLI: ''TUTTI UNITI POER UN NUOVO PIANO INDUSTRIALE''

''Nell’incontro avvenuto oggi alla presenza del sottosegretario De Vincenti sono state confermate purtroppo le pessime notizie, che già da tempo conoscevamo, sulla Micron.

Lo stabilimento di Avezzano, che è la più grande azienda della provincia dell’Aquila e che rappresenta il volano essenziale e la risorsa più consistente nell’economia della Marsica con ricadute importantissime in un’area molto più vasta della Marsica stessa, è in questo momento avviato ad un futuro assai incerto.

Grazie all’iniziativa dei lavoratori e dei sindacati e grazie alla determinazione e alla sensibilità del Sindaco di Avezzano, che si è messo alla testa di uno schieramento ampio e unitario, abbiamo ottenuto che il Governo fosse investito di un problema che non può essere un problema né marsicano, né della Provincia dell’Aquila e neanche regionale ma rappresenta una grande questione nazionale.

Nella riunione di oggi è stato indicato un percorso che deve portare all’individuazione di nuovi partners e di un nuovo progetto industriale.

Si tratta di un percorso non facile durante il quale la Micron è chiamata ad assumersi fino in fondo tutte le sue responsabilità, un percorso che deve essere seguito direttamente dal Governo ma che potrà camminare solo se la mobilitazione unitaria, democratica e civile dei lavoratori e dell’intera popolazione della Provincia dell’Aquila farà sentire la sua voce con una determinazione adeguata alla dimensione del problema e del dramma che si potrebbe verificare

Dobbiamo metterci tutti a disposizione del Sindaco di Avezzano e delle organizzazioni sindacali per partecipare direttamente alle forme di mobilitazione che verranno indicate, spero che anche la Regione, oggi clamorosamente assente all’incontro di Roma, possa immediatamente assumere il ruolo e la responsabilità che gli competono in una vicenda di questo genere.''

D'AMICO: ''UNA VERGONGA L'ASSENZA AL TAVOLO DI CHIODI E CASTIGLIONE''

Indignato il Vicepresidente del Consiglio Regionale  Giovanni D’Amico per l’assenza del Presidente Chiodi al tavolo Micron convocato per oggi a Roma.

“E’ una vergogna inaccettabile che malgrado  le  sollecitazioni urgenti che ho più volte  rivolto  al Presidente Chiodi ed al Vice Presidente , nonché assessore all’industria  ,Castiglione  , dal momento in cui si è preannunciata  la dismissione  dello Stabilimento Micron di Avezzano  e malgrado  la risoluzione  unanime del Consiglio regionale  di ieri,   l tavolo  convocato oggi presso il Ministero dell’Economia fossero  assenti  il Presidente Chiodi e la sua  Giunta regionale. E’ una vergogna inaccettabile che questo governo regionale non abbia mosso un dito per attivare  il Governo nazionale  al fine di salvaguardare uno stabilimento rilevante in assoluto  per l’economia  e per le esportazioni  di tecnologia avanzata dell’Abruzzo  e dell’Italia

E’ evidente che un tale atteggiamento  mette in una sorta di liquefazione l’istituzione della nostra Regione, alla faccia delle ipocrisie  del presunto risanamento e  al destino di 700 lavoratori in esubero,  e rende ridicolo  l’attuale governo regionale  .

Con quale faccia potremo guardare  i lavoratori ed i giovani per questa nostra assoluta  assenza ed insignificanza istituzionale , ce lo dovrà spiegare prima o poi il Presidente Chiodi."

PETRUCCI: ''UNA CATASTROFE  PER TUTTA LA PROVINCIA''

Il Capo di Gabinetto del Sindaco dell’Aquila, Pierpaolo Pietrucci, ha dichiarato “ sconcerto e preoccupazione” per quanto emerso oggi nell’incontro istituzionale col Governo per discutere sulle sorti della Micron, al quale ha partecipato in rappresentanza del Comune dell’Aquila.

“ La terribile ipotesi paventata stamani, dal direttore generale per l’Italia Sergio Galbiati, che prevede l’esubero di 700 lavoratori, - ha dichiarato Pietrucci - getterebbe L’Aquila e la sua provincia, in una crisi economica del tutto irreversibile.

Faccio un appello perché la provincia dell’Aquila e l’Abruzzo intero si mobilitino contro questa sciagura, augurandomi una forte assunzione di responsabilità da parte del Governo che bene conosce la drammatica situazione occupazionale in cui versa questo territorio.

Mi lascia basito l’atteggiamento della Regione Abruzzo, ancora una volta assente e quindi totalmente disinteressata alle sorti economiche di questa povera terra.

Il tavolo di oggi, ha visto la Provincia dell’Aquila coesa, come giusto che sia difronte a problemi tanto grandi che rischiano di azzerare l’economia di un territorio, così come unità di intenti è stata dimostrata dai parlamentari abruzzesi Lolli e Piccone.

Ricordo al Governo che la città dell’Aquila ed il suo territorio hanno già subito la fine del Polo Elettronico, uno dei più importanti d’Italia, e la conseguente negazione di un futuro lavorativo per migliaia di persone.

Perdere oggi altri 700 posti di lavoro che in prospettiva, senza l’ingresso di una partnership, diventerebbero 2000 – ha concluso Pietrucci - oltre che gettare tantissime famiglie, spesso monoreddito, nello sconforto più totale, significherebbe decretare la morte dell’Abruzzo interno e la totale impossibilità di risollevarsi per lunghissimo tempo.”

 

 

 

 

 

 


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