E' rivolta contro il caro-carburanti. Il Codacons: boicottiamo le pompe più care

29 Agosto 2012   12:54  

La corsa del prezzo dei carburanti continua l'inarrestabile: i rincari sono talmente elevati che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ogni automobilista spende per un pieno di benzina ben 16 euro in più.

A dichiararlo sono i presidenti di Adusbef e Federconsumatoti, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. 

"Un vero e proprio salasso che continua a riportare gravissime ripercussioni non solo sulle tasche degli automobilisti, ma anche sull'intera economia", commentano.
Come calcolato infatti dall'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, la stangata per gli automobilisti sarà pari a 768 euro, di cui 420 in termini diretti (per i pieni di carburante) e 348 euro in termini indiretti, per i costi di trasporto che inevitabilmente ricadranno sulla determinazione di prezzi e tariffe. Tutto ciò determinerà un ulteriore appesantimento del tasso di inflazione per l'1,1%.

Intanto il Codacons conferma lo sciopero della spesa per il 19 settembre contro le speculazioni e i rincari e invita fin da subito a boicottare le pompe più care.

Per l'associazione di consumatori, "è indispensabile un sito internet a cura dell'Antitrust e del ministero dello Sviluppo Economico in cui poter verificare in tempo reale tutti i prezzi dei distributori di carburanti, cosi' da aumentare la trasparenza dei prezzi". Su questo tema, sottolinea il Codacons, "il dl “Cresci Italia” è stato un fallimento totale visto che non sono stati nemmeno eliminati i millesimi, ma solo resi più piccoli". L'associazione chiede anche "controlli immediati della guardia di finanza su tutta la rete autostradale per accertare se vi siano pompe taroccate".

A seguire altre reazioni che rendono sempre più incandescente

CISL: ''RIDURRE SUBITO LE ACCISE''

''Continuano senza sosta e senza apparente motivazione gli aumenti della benzina e dei prodotti petroliferi. E' inaccettabile che in periodi come questi dove la crisi morde ed i consumi ristagnano, la benzina continui ad aumentare''. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Gianni Baratta.

''Il governo - continua Baratta - deve mettere mano al riordino delle accise che aumentano proporzionalmente all'aumento dei prodotti petroliferi. Consigliamo al Presidente Monti, in uno dei prossimi viaggi in Francia, di approfondire il blocco degli aumenti del prezzo della benzina oltre un certo limite imposto recentementedall'amministrazione francese''.

''Se la crescita non si deve fare con costi a carico dei conti pubblici, come harecentemente dichiarato il Ministro dell' Economia - conclude Baratta - non ci dovrebbero pero' neanche essere speculazioni dei conti pubblici con le tasche degli italiani attraverso il meccanismo infernale delle accise''.

CNA FITA: ''SERVE VERA CONCRORRENZA, COSI' NON SI VA AVANTI''

Troppe tasse e poca concorrenza: sono queste secondo Cna Fita le cause che rendono il mercato italiano il più caro per il rifornimento alla pompa, pesanti criticità più volte denunciate dall’associazione che ha così ottenuto una l’apertura di un tavolo di confronto con i sottosegretari Improta del ministero dei Trasporti e De Vincenti del ministero dello Sviluppo economico.

"In seguito all’ennesimo aumento delle accise, Cna Fita ha chiesto di essere ricevuta dai rappresentanti del governo e la nostra richiesta è stata accolta - ha spiegato il responsabile provinciale Giuliano Medici - a livello locale e nazionale il prezzo alla pompa, con la benzina che sfiora i 2 euro e il gasolio oltre gli 1.8 euro, è diventato proibitivo e occorre un intervento urgente da parte del governo. Così non si può andare avanti: stiamo pagando a caro prezzo l'assenza di liberalizzazione nella distribuzione dei carburanti nel Paese".

Il grido di allarme lanciato da Cna Fita è stato accolto dai sottosegretari che già durante il primo incontro hanno dimostrato la volontà da parte dell'esecutivo nel voler lavorare su alcune soluzioni che possano calmierare l’aumento del prezzo del carburante.

"Cna-Fita da oltre un anno chiede al governo interventi concreti per arrestare la folle corsa all'aumento dei prezzi alla pompa - ha proseguito Medici - Gli autotrasportatori italiani stanno lavorando ormai da mesi in condizioni proibitive bruciando con il carburante ogni margine possibile. Ora che il confronto ha preso il via, bisogna agire nel minor tempo possibile: nei prossimi giorni vi saranno altri incontri per verificare la praticabilità delle proposte che la Fita ha presentato lo scorso aprile nella sua piattaforma tematica: accisa mobile, sterilizzazione delliva sulle accise e la possibilità di rendere esclusivo per il contoterzi il rimborso delle accise, nell’ottica di una più generale sostenibilità ambientale dei trasporti. Vogliamo risultati concreti".

COLDIRETTI: ''UN LITRO DI CABRUANTE COSTA CONME DUE LITRI DI LATTE...''

Sarà effetto valanga per il prezzo della spesa delle famiglie italiane. Coldiretti mette in guardia sul prezzo della benzina, dopo aver sottolineato qualche giorno fa che ora il pieno per un'auto media (50 litri) ha raggiunto un prezzo record di 100 euro, equivalenti a oltre 2 euro al litro. Il prezzo, nota l'associazione dei coltivatori diretti, di un chilo di pesche, il 40% in più di un chilo di pasta o il doppio di un litro di latte. Un pieno che costa quanto una spesa settimanale. Una situazione che non è eticamente né economicamente sostenibile e che mette a rischio la ripresa del Paese, avverte Coldiretti, se si pensa all'aggravio del costo del carburante sui beni di consumo che compaiono nelle nostre case. Beni che in Italia per l'88% viaggiano su gomma. A
 concludere il quadro, si aggiungano i rincari nelle bollette di gas, luce ed energia, che si ripercuotono anche sulle imprese agricole che al presente consumano grandi quantità di gasolio per garantire l'irrigazione nei campi e preservarli dal caldo e dalla siccità. L'aumento dei costi energetici - continua la Coldiretti - coinvolge l'intero sistema agroalimentare: produzione, trasformazione e distribuzione. Si stima infatti che i costi di trasporto e della logistica siano circa un terzo del totale.

LIROSI (PD) “GOVERNO RIDUCA LE ACCISE A SETTEMBRE”  

“Di fronte all’ennesimo rialzo del prezzo dei carburanti, ci dica il Governo quanto ha incamerato in più con l’Iva dalla vendita di benzina e gasolio in questi ultimi tre mesi rispetto ai tre mesi precedenti e usi questo extragettito a copertura di una corrispondente riduzione delle accise nel prossimo mese di settembre. Lo afferma Antonio Lirosi, responsabile Commercio e Diritti dei consumatori del Pd.

“Anche se di qualche centesimo – prosegue Lirosi – si tratterebbe di una misura concreta del Governo per dare sollievo alle famiglie e alle imprese e avrebbe inoltre un effetto di contenimento dell’inflazione che nel mese di settembre potrebbe risalire in conseguenza di rincari stagionali oltre che per l’effetto dei prezzi dei carburanti. 
Inoltre, sarebbe opportuno, in questa fase, che il Ministero dello Sviluppo Economico fornisse quotidianamente all’opinione pubblica elementi di conoscenza sull’andamento delle quotazioni internazionali e margine applicato dalle compagnie petrolifere.

Infatti, il differenziale dei prezzi italiani con la media europea (cosiddetto Stacco Italia), purtroppo, non è più significativo, poiché viene ora calcolato rilevando nel nostro Paese soltanto i prezzi del self service quando invece oltre il 70% degli automobilisti si rifornisce in modalità servito”.


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