Fai cliccare il tuo banner, 10 regole per dare lo sprint alla tua campagna su smartphone e tablet

26 Agosto 2013   15:52  

L'estate sta finendo, la prima estate"mobile" del paese, stagione nella quale per la prima volta gli smartphone hanno superato i cellulari "normali" e la prima volta delle tariffe flat dati un po' per tutte le tasche.

Anche se ancora non finisce la stagione ed agosto è agli sgoccioli possiamo tranquillamente testimoniare che ormai il 30% del traffico è mobile e viene effettuato tramite smartphone e tablet di vario genere.

Proprio per questo diventa essenziale creare campagne "ad hoc" per ogni tipologia di lettura, non solo di lettore.

Infatti se da sempre bisogna distinguere i messaggi che si vogliono veicolare tra il proprio sito istituzionale, dei banner o facebook e twitter, adesso è fondamentale distinguere anche il modo di fare pubblicità per i differenti dispositivi che implicano attenzione, possibilità e necessità differenti.

Inutile e controproducente creare grafiche complesse su dispositivi dai 3 ai 5 pollici, inutile rimpinzare di scritte e di messaggi così Jumptap, insieme a Dynamic Logic e Celtra, ha analizzato oltre 1.000 campagne pubblicitarie destinate a dispositivi mobili, ed ha condensato in uno studio denominato 10 Tips For Creating Effective Mobile Ads un decalogo di utilissimi consigli:


1. Le dimensioni sono importanti

Essendo un mercato giovanissimo non ci sono ancora standard precisi, ci sono decine di dimensioni da tenere presenti per costruire i propri banner e tutte hanno bisogno di un'ottimizzazione dedicata è comunque buona regola eliminare i testi troppo lunghi, poche semplici parole, uno slogan più grande ed una "call to action" un pulsantone che inviti a cliccare:

Design for size

Un dato statistico interessante è che nei tablet il CTR è più alto sui dispositivi Apple, gli utenti, infatti tendono a cliccare con più facilità e sicurezza.

 

2. Sfondi neutri su cui l'oggetto o il soggetto stacchino in modo netto

I banner ultracolorati generano pochi click, banner di soli 3 colori generano il 9% in più di click e sulle autovetture c'è una differenza ancora più netta:

Don’t overdo it with colors

 

3. La sintesi è più efficace

Banner con 4 parole o meno hanno generato il 28% di click in più:

Don’t be wordy

 

4. Bene le call to action, ma utilizzale con giudizio

Le call to action o "pulsantoni" vanno bene se chiari e stimolanti, altrimenti è come se non ci fossero:

Consider call to action

 

5. Meglio con le persone

Annunci in cui ci sono raffigurate delle persone che usano il prodotto sposorizzato ricevono il 20% dei click in più:

Go human

 

6. L'importanza dei rich media

I rich media (cioè i contenuti che richiedono azioni da parte dell'utente) performano meglio degli annunci statici, e permettono di ottenere un maggior engagement ed aumentare il tempo speso sulla pagina da parte dell’utente.

L'esempio è lampante, il primo annuncio è passivo, nel secondo c'è un vero e proprio giochino che invita a "correre" con le dita:

Use rich media

7. L'importanza dei video

I video sono la killer feature dei dispositivi mobili, la gente ama guardare video con smartphone e tablet, i banner con i video hanno ottenuto una crescita del 300% rispetto al 2012.

Ricordate che il lettore è pigro, evitare passaggi complicati per far partire un video, deve essere sufficiente un click:

Use video

 

8. Se non hai un sito mobile usa una landing page
Errore da evitare è che se non si ha un sito ottimizzato per mobile non bisogna mai, al click, far arrivare l'utente sul sito non ottimizzato e costringerlo a strani zoom. Meglio una landing page (pagina di arrivo) dedicata e chiara ed ancor meglio se sviluppata in responsive design (cioè che si adatti automaticamente alla grandezza del dispositivo che la mostra):

Use landing pages

 

9. Esiste anche sul web il momento giusto

Esiste sempre un periodo migliore per ogni tipo di messaggio, se si vuol pubblicizzare il proprio ristorante è meglio lanciare il messaggio dal mercoledì al venerdì per esempio:

Time appropriately

10. Trovare sempre il target giusto

L’engagement è dato dalla somma fra una buona creatività e un buon targeting.

Non bisogna mai credere che tanti click siano il solo obiettivo, spesso pochi click di utenti interessati che poi acquistano sono meglio.

L'esempio è quello del banner di un'auto di lusso, inutile utilizzare un target che comprende lettori che non guadagnano tanto da permettersela, magari cliccheranno pure sul banner, ma nessuno acquisterà.

Al contrario puntando sulle visualizzazioni giuste si avrà un risparmio sulla campagna ed una più alta probabilità di arrivare al pubblico giusto:

Combine art & science


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