I commercianti di Pescara dicono no agli usurai: "Scelta sbagliata, meglio chiudere"

25 Giugno 2013   10:49  

Non ci stanno, i commercianti di Pescara, a dover ricorrere al cosiddetto "aiuto" di un usuraio per mandare avanti la propria attività, neanche in un momento di grave difficoltà economica come il presente.

Questo il pensiero comune della maggior parte di loro, evidentemente non disposti a fare la fine dei loro colleghi che invece hanno scelto di affidarsi agli strozzini, rimanendo così impelagati in situazioni da cui é molto complicato uscire.

"E' vero che in questo periodo storico la maggior parte delle banche tende a negare prestiti, e se li concedono lo fanno a tassi di interesse quasi insostenibili", spiega un negoziante di abbigliamento, "ma mettersi in mano agli usurai é una scelta scellerata. Meglio rivolgersi alle associazioni di categoria, e comunque credo che piuttosto che affidarsi ad un individuo che presta soldi a strozzo sia meglio chiudere l'attività".

Certo, ultimamente lavorare é diventato troppo costoso, poiché le imposte sono alte e la concorrenza della vendita online si é fatta sempre più spietata, "ma ricorrere al prestito ad usura é il peggiore dei rimedi, il gesto estremo", sentenziano altri negozianti, che preferiscono rimboccarsi le maniche e sperare in una ripresa dei negozi fissi di vendita al dettaglio, senza prestare troppa attenzione a chi sostiene che siano destianti a scomparire.


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