Il tesoro dei rom: maxi-sequestro in Abruzzo e Marche

Tg8

08 Gennaio 2009   13:29  

Dall'alba i carabinieri del Raggrupamento operativo speciale (Ros) dell'Aquila in collaborazione con i militari di Teramo sono impegnati in un'attivita' volta ala confisca di beni mobili e immobili per un valore che supera i 10 milioni di euro tra le province di Teramo, Ascoli Piceno e Macerata. Si tratta di appartamenti, ville, auto di lusso e conti correnti. Le indagini dei Ros hanno permesso di appurare come i beni, molti dei quali intestati a prestanomi, fossero il frutto di attivita' illecite come l'usura e le estorsioni. Maggiori dettagli verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terra' alle 11 al comando provinciale dei carabinieri di Teramo. La confisca, emessa dal Tribunale di Teramo, su richiesta della locale Procura, ha riguardato, tra l'altro, una lussuosa villa a Giulianova (Teramo) di 15 stanze su tre piani, riconducibile al capostistipite rom F.D.R., alla moglie C.C., al loro circuito familiare, costituito prevalentemente dai figli e relativi conviventi, diversi appartamenti e villette a schiera tra Martinsicuro, Tortoreto, Mosciano sant'Angelo, tutti centri in provincia di Teramo, nonche' un ristorante-pizzeria a Porto Sant'Elpidio (Macerata), un pub ed un negozio di abbigliamento a Martinsicuro, gestito da societa' controllate dalla nota famiglia rom. Nel corso dell"Operazione Nomadi", cosi' e' stata denominata, oltre al consueto utilizzo di prestanome insospettabili, e' stata riscontrata l'intestazione delle quote piu' consistenti dei beni ed attivita' acquisite alle donne di famiglia, mentre il capo clan e' risultato formalmente titolare di una minima parte dell'ingente patrimonio. Il provvedimento di confisca - e' stato spiegato stamani dai carabinieri - colpisce il sodalizio anche sotto il profilo patrimoniale, privandolo delle risorse finanziarie illecitamente accumulate e reinvestite nel corso degli anni, depotenziandone ulteriormente le capacita' imprenditoriali-criminali del gruppo di famiglia. In tutto sono 16 gli appartenenti a questo storico clan i cui principali esponenti erano stati gia' oggetto di una misura cautelare eseguita dal Ros nel novembre del 2007 nell'ambito dell'operazione "Bagnale'" culminato con 11 arresti per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, usura ed altri reati.


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