Italcementi, il sito di Scafa presenta caratteristiche che ne rendono difficile la chiusura

11 Settembre 2013   15:39  

La delegazione dei Comuni del bacino minerario intorno al cementificio di Scafa, insieme ad alcuni rappresentati sindacali, si é recata ieri presso il Ministero dello Sviluppo Economico per portare a conoscenza dello stesso la situazione dello stabilimento.

La riunione di ieri, in realtà, riguardava in maniera più stringente alti due cementifici, situati in Sicilia e non compresi nel paino di ristrutturazione industriale stilato da Italcementi, ma dal confronto sono emersi elementi che potrebbero scongiurare la chiusura dello stailimento di Scafa.

E' quanto dichiarato, interrogato sull'argomento, il sindaco di Scafa Maurizio Giancola: "Abbiamo portato a conoscenza del Mise le particolarità del sito, in particolare della sua esclusiva, su tutto il territorio nazionale, della lavorazione di mattonelle d'asfalto, una produzione non tenuta in dovuta considerazione dalla proprietà, che ha così i fatto determinato il depauperamento ed il depotenziamento di un'azienda pubblica. Ora, come ovvio, lo Stato vuole approfondire la vicenda.".

Un punto a favore, che però non é il solo rinvenuto nel corso dell'incontro. "L'Italcementi non può disporre in tal modo la chiusura di un'azienda publica e renderla allo stato impoverita", ha proseguito Giancola, "senza dimenticare il piano di ristrutturazione siglato lo scorso gennaio, che in base alla presenza di tale azienda pubblica su un territorio demaniale non può essere stravolto senza il consenso dei sindacati, oltre a dover assolvere all'obligo di rispettare le disposizioni vigenti in materia di tutela sociale e di lavoro".

Che si sia aperto uno spiraglio alla risoluzione della spinosa vicenda?

Lorenzo Ciccarelli


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore