L'Ance contro la Provincia: ''Gestione dei fondi esasperante, imprenditori non pagati da due anni''

12 Settembre 2013   15:45  

Ieri ci siamo occupati del caso di Massimo Tomeoimprenditore di Vasto che da giorni staziona davanti alla Provincia dell'Aquila in Via Aldo Moro, in sciopero della fame per ottenere dalla Provincia i soldi per dei lavori effettuati nel 2011, in subappalto ad un ATI (Associazione temporanea di imprese) romana, autorizzata dalla Provincia a effettuare lavori su una scuola di Sulmona.

Oggi sulla vicenda interviene l'Ance che con il presidente Ganni Frattale commenta: “Non ci si può certo sorprendere alla Provincia dell’Aquila se qualche imprenditore compie gesti sopra le righe, vista la gestione esasperante dell’Ente sugli appalti delle scuole di Avezzano e Sulmona”.

E l'Ance allarga la polemica sulla questione più generale ai ritardi cronici dei pagamenti della pubblica amministrazione.

“Le imprese attendono pagamenti per lavori completati da ben due anni” - spiega Frattale – “Così come si attendono i collaudi amministrativi che l’ente provinciale, secondo il codice degli appalti, avrebbe dovuto eseguire entro sei mesi dall’ultimazione delle opere.

Intanto gli alunni restano alle prese con disagi per la mancanza di sedi adeguate. Le imprese che hanno grossi portafogli riescono a resistere, le piccole imprese entrano in sofferenza, licenziano e sempre più spesso falliscono.

Non conosciamo i torti e le ragioni specifiche della storia dell’imprenditore che sta digiunando davanti agli uffici provinciali” – continua il Presidente ANCE – “ma è comprovata dai fatti l’insensibilità della Provincia dell’Aquila alle sofferenze delle imprese causate dalla burocrazia più oltranzista.

Un problema su cui ormai il Governo e l’opinione pubblica in generale hanno raggiunto finalmente una buona consapevolezza ma che la Provincia dell’Aquila continua ad ignorare.

I fondi per i pagamenti dei lavori nelle scuole sono stati trasferiti da tempo all’Ente dall’allora Commissario per la Ricostruzione Gianni Chiodi.

Le azioni giudiziarie in corso riguardano solo alcuni cantieri, le imprese oneste che hanno eseguito i lavori correttamente ed hanno anticipato di tasca loro hanno diritto di essere pagate e nessuno può tenerle in scacco per decisioni personali ed arbitrarie senza portarsi sulla coscienza tutte le conseguenze del caso.

Chiediamo al Presidente Antonio Del Corvo” – conclude Frattale – “di risolvere questa situazione che sta diventando sempre più rovente”.

 

 


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