Morte presso il pronto soccorso del "Mazzini", emessi tre avvisi di garanzia

Non si placano gli interrogativi e le polemiche nell'inchiesta riguardante la triste vicenda del 73enne Domenico Evangelista, arrivato alle 19 di venerdì scorso al pronto soccorso dell'ospedale "Mazzini" con forti dolori addominali e morto cinque ore più tardi, in attesa su una barella.

Oggi pomeriggio è in programma l'esame autoptico sulla salma dell'uomo, affidato all'anatomopatologo Cristian D'Ovidio, che consentirà di stabilire le cause del decesso dell'anziano e permettere quindi all'inchiesta avviata dal pm Luca Sciarretta di prendere un indirizzo più preciso. All'autopsia, oltretutto, assisterà anche un consulente nominato dalla famiglia Evangelista.

Nell'ambito dell'inchiesta, intanto, in modo tale da accertare eventuali responsabilità da parte del personale, sono stati emessi tre avvisi di garanzia nei confronti di tre tra medici ed infermieri del pronto soccorso in servizio lo scorso venerdì sera, ai quali è contestata l'ipotesi di omicidio colposo.

Domenico Evangelista, imprenditore residente a Poggio Umbricchio, era arrivato al pronto soccorso dopo essersi sentito male nel pomeriggio (trecce di sangue nel vomito e nell'urina), e gli era stato assegnato un codice giallo di media urgenza. Al momento del suo arrivo, oltretutto, la sala d'attesa del pronto soccorso era affollata da ben 43 pazienti. In seguito, a quel che risulta, all'uomo sarebbe stato effettuato solamente un prelievo di sangue, per poi essere fatto accomodare su una barella fino al decesso.

In attesa dell'esito dell'autopsia, presso gli uffici della Asl si è riunito nella serata di ieri il gruppo del "rischio clinico", che pur sospendendo il proprio giudizio hanno tuttavia notato una discrasia tra i sintomi manifestati dall'uomo al suo arrivo in ospedale (dolori addominali, tracce di sangue nel vomito e nelle urine) ed il tragico epilogo della vicenda.