Nessuno è prefetto

21 Maggio 2010   11:07  

Giovanna Maria Rita Iurato è stata nominata dal ministro Maroni nuovo prefetto dell'Aquila, in sostituzione di Franco Gabrielli futuro capo della Protezione civile. A Pescara arriva invece Vincenzo D’Antuono, che prende il posto di Paolo Orrei.

Giovanna Maria Rita Iurato è persona senz'altro di grande esperienza e provata capacità, la Iurato fino a ieri si è occupata di logistica e caserme, come direttore centrale dei servizi tecnico-logistici e della gestione patrimoniale del Dipartimento di pubblica sicurezza. E' stata anche commissario prefettizio di Civitavecchia ed è Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

C'è però un ombra che fino all'ultimo ha messo in forse la sua nomina.
La Iurato compare infatti nella famigerata lista Anemone dei destinatari di interventi di ristrutturazione riconducibili al capo della cricca, che in cambio di favori e lavori avrebbe rastrellato appalti milionari dallo Stato spesso gonfiati e in barba alle regole della concorrenza e del codice penale e dei cittadini onesti che pagano le tasse e che le case, se non sono state abbattute dal terremoto, se le ristrutturano di tasca loro.

Certo nella lista Anemone è ragionevole ritenere che può esserci capitato di tutto, anche persone onestissime che in buona fede si sono fatte ristrutturare casa da un imprenditore edile poi finito in galera. E che sono state ingiustamente infangate a seguito della forse non opportuna ed indiscriminata divulgazione a mezzo stampa dei nominativi che compaiono nella lista.

Visto però che il cratere sismico aquilano, a breve il cantiere più grande d'Europa, è a fortissimo rischio di infiltrazione mafiosa e di invasione di fameliche cricche, e visto che un prefetto rappresenta lo Stato e la legalità e a lui sono affidate delicate competenze per vigilare sulla regolarità degli appalti, per la nomina di Iurato si è posto un problema di opportunità politica. Il ministro Maroni infatti aveva congelato la nomina, poi evidentemente la Iurato è stata considerata al di sopra di ogni sospetto e la persona adatta per ricoprire l'incarico di prefetto a L'Aquila.

La Iurato fino a ieri si è occupata di logistica e caserme, come direttore centrale dei servizi tecnico-logistici e della gestione patrimoniale del Dipartimento di pubblica sicurezza. E' stata anche commissario prefettizio di Civitavecchia ed è Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Per la cronaca insieme alla Iurato compare nella lista Anemone anche Luciano Marchetti, sub-commissario di Protezione civile in Abruzzo per i Beni culturali, per lavori di ristrutturazione alla sua residenza romana, di proprietà della Propaganda fide. Marchetti ha spiegato che l'appartamento gli era stato trovato da Angelo Balducci, ''persona tra l'altro simpatica e piacevole - commenta Marchetti - al di là delle responsabilità che comunque devono essere provate''. Marchetti altresì precisa che per quell'appartamento ha sempre pagato un regolare affitto, precisa di non conoscere Anemone poiché ''i lavori sono stati fatti tramite Balducci e io li ho pagati e me li hanno scontati dall'affitto all'inizio''.

Sempre per la cronaca, dopvesse passare così com'è la legge-bavaglio sulle intercettazioni, non sarebbe possibile fornire tali notizie.

La lista Anemone sarebbe infatti secretata, nessuno potrebbe scrivere che Bertolaso, Balducci e vari esponenti della presunta cricca sono inquisiti per corruzione, nessuno saprebbe, dello scandalo del G8 della Maddalena. A meno che non si cominci a fare uso di pizzini.

Vista poi la stretta sulle intercettazioni, e su altri indispensabili strumenti di indagine, Anemone e la sua cricca continuerebbero indisturbati a rastrellare appalti e a distribuire lavoretti, escort e massaggiatrici ai funzionari amici e compiacenti. Molto difficilmente infatti i magistrati sarebbero riusciti a portare a buon fine le indagini, e ad individuare circostanziate e gravi ipotesi di reato. L'imprenditore Piscicelli e il fido cognato continuerebbero poi a ridere e a guadagnare quattrini alla faccia dei terremotati. Neo commissario per la ricostruzione aquilana sarebbe chissà il presidente della Regione Ottaviano Del Turco.

VINCENZO D'ANUTUONO NEO-PREFETTO DI PESCARA

A Pescara il nuovo prefetto, a seguito del giro di valzer deciso dal ministro Maroni, sarà Vincenzo D’Antuono, classe ’50, originario di Castellammare di Stabia, che prende il posto di Paolo Orrei che andrà invece a ricoprire lo stesso incarico ad Ancona.
 
D’Antuono, nell’ultimo anno e mezzo ha lavorato per l’ispettorato amministrazione del Viminale a Roma, è stato per oltre un anno prefetto di Nuoro, dal febbraio del 2008 al gennaio dello scorso anno.

In Barbagia D’Antuono si è distinto per il suo attivismo. Il prefetto ha dovuto affrontare parecchie emergenze sociali e di ordine pubblico. Dalla crisi del settore industriale, per proseguire con il riemergere della violenza in alcune realtà territoriali (omicidi, attentati e rapine che hanno destato forte allarme) e, da ultimo, le alluvioni che hanno devastato i comuni della Baronia e dell’Ogliastra.

Un incarico dovuto poi lasciare a seguito di un increscioso episodio avvenuto a fine 2008, così riferito dal quotidiano sardo La Nuova Sardegna in un articolo del 29 gennaio 2009.


Denunciato dalla moglie per maltrattamenti
Tempesta in prefettura D’Antuono torna a Roma

Vincenzo D’Antuono è distrutto. La moglie lo ha denunciato per maltrattamenti e violazione degli obblighi di assistenza familiare e questo gli è costato il posto di prefetto di Nuoro. Oggi lascerà la Barbagia per tornarsene a Roma, al ministero dell’Interno, dove gli è stato assegnato un posto all’Ispettorato d’amministrazione, in attesa che si chiarisca la sua situazione. Anche ieri, dagli uffici di via Deffenu, dove stava raccogliendo le sue carte, non ha voluto rilasciare dichiarazioni dirette sulla vicenda che lo coinvolge.

Vincenzo D’Antuono, come l’altro ieri, ha parlato solo tramite i funzionari della prefettura nuorese. Ha ribadito che «da uomo delle istituzioni, non ha interesse ad avere una tribuna» sulla stampa e che «parlerà nelle opportune sedi giudiziarie». Aggiunge di essere «addoloratissimo» e chiede di essere lasciato in pace a risolvere i suoi problemi.

Il terremoto nella vita privata e professionale dell’alto funzionario dello Stato risale a qualche giorno prima di Natale, quando Elena Pricca, 44 anni, pavese, farmacista, che il prefetto aveva sposato nello scorso mese di maggio, ha lasciato Nuoro. In Prefettura, dove la coppia viveva nell’appartamento istituzionale, ricordano due persone serene. Grande la sorpresa nell’apprendere che la signora ha denunciato il marito.

Secondo la donna, con il trasferimento a Nuoro, avrebbe avuto meno libertà e meno disponibilità economiche e l’umiliazione di dover ricorrere a lui anche per le piccole spese. Anche il tentativo di trovarsi un lavoro presso una farmacia della città sarebbe naufragato per il veto del marito. Contrasti e incomprensioni, sempre secondo il racconto di lei, sarebbero culminati in una lite in cui il marito l’avrebbe percossa e aggredita verbalmente. Lei si sarebbe chiusa in bagno, l’indomani addio a Nuoro, rientro a Pavia, la visita in ospedale e la denuncia.

Il trasferimento cautelare del prefetto è dell’altro ieri. Secondo quanto filtra da via Deffenu, è stato concordato tra il ministero e lo stesso D’Antuono, che ha visto così interrompere il suo mandato in un tempo insolitamente breve. Avrebbe festeggiato il suo primo anno nuorese tra un paio di giorni.

Il provvedimento del ministero dell’Interno non fa riferimento alla vicenda personale. Scarno l’unico commento dell’ufficio stampa: «Normale avvicendamento, il prefetto aveva chiesto di avvicinarsi a Roma. Poi c’è questa vicenda personale».

Vincenzo D’Antuono ha salutato il personale della prefettura martedì pomeriggio. Da quel momento si è chiuso nel silenzio. Classe 1950, originario di Castellamare di Stabia, Vincenzo D’Antuono è giunto a Nuoro da Pavia, dove ha svolto l’incarico di vicario. A Pavia ha anche conosciuto la sua seconda moglie, più giovane di 15 anni.

FT


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