Omicidio Rigante, gli scontri prima dell'omicidio: una storia di violenza

14 Maggio 2012   11:11  

Inquietanti retroscena nella storia dell'omicidio di Domenico Rigante. Quanto emerge dallo studio dei precedenti contrasti tra i due gruppi è una storia di violenza che sembra scaturita da un gangster movie.

Si parte con due gruppi (gli ultras e gli Spinelli) che convivono senza particolari problemi. Nello specifico Rigante e uno Spinelli avevano una casa in proprietà comune all'estero. Proprio da questa gestione comune dell'abitazione nasceranno i primi contrasti tra le due famiglie.

Il 30 Novembre Spinelli va sotto casa di Domenico Rigante e lo minaccia con un coltello da cucina.

Il 1° Dicembre Spinelli sta transitando con la sua Fiat Multipla in Via Salaria Antica, quando viene letteralmente assaltato da quattro ultras pescaresi che sfondano i finestrini e lanciano dentro un fumogeno. Spinelli riuscirà a fuggire in un bar, mentre alcuni componenti della sua famiglia scendono in strada e si apprestano alla guerriglia. La polizia intervenuta sul posto riuscirà ad identificare solo uno dei quattro ultras ed è proprio Domenico Rigante.

Marzo. Scoppia la prima vera rissa tra i due gruppi. Pescara Vecchia è il teatro degli scontri. Volano caschi e pugni, i Rom hanno paura ma non denunciano l'accaduto.

30 Aprile, secondo ed ultimo scontro prima dell'omicidio. Pescara Vecchia fa ancora da cornice. Una ventina di tifosi, tra cui il sopravvissuto Antonio Rigante, fratello di Domenico assaltano un gruppo rom inferiore nel numero. Tra questi c'è Ciarelli. I gruppi vengono separati e qualcuno racconta che Ciarelli abbia urlato a Rigante: “Io non sono Spinelli, io ti sparo in testa”.

Il giorno successivo Ciarelli si reca a casa dei Rigante per colpire Antonio ma finirà per uccidere Domenico.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore