Omicidio Yara Gambirasio, Arriva il Rimborso per Mohamed Fikri Ingiustamente Detenuto

17 Febbraio 2015   06:58  

Lo ha confermato la Corte di Cassazione, l'operaio marocchino Mohamed Fikri ha il diritto di ricevere un indennizzo di circa diecimila euro, per ingiusta detenzione e i danni morali subiti a causa dell'arresto con l'accusa di aver ucciso la tredicenne Yara Gambirasio, un'accusa rivelatasi del tutto falsa per via di una intercettazione tradotta male.

Danno che si è andato a rafforzare a causa dell'esposizione mediatica e della lentezza dell'inchiesta che gli ha fatto perdere anche il posto di lavoro.

Un'indagine durata ben tre anni che, però, dovrà discutere ancora una volta nei tribunali, infatti la Suprema Corte ha tenuto in considerazione il fatto di un'ulteriore richiesta d'indennizzo proprio per il tempo "monstre" della sua indagine.

Ad avviso della Procura della Cassazione, rappresentata dal sostituto Pg Fulvio Baldi, invece, Fikri avrebbe già adesso il diritto a un risarcimento maggiore per essere stato vittima della giustizia.

La Giustizia italiana si rivela, poi, paradossale, infatti nonostante Fikri abbia ragione è stato condannato al pagamento delle spese ed al risarcimento di mille euro al Ministero dell'Economia.

Fikri, che lavorava in un cantiere a Mapello, rimase in carcere in isolamento per tre giorni - dal cinque al sette dicembre 2010 - dopo essere stato arrestato con molto clamore sul traghetto da Genova a Tangeri, dove faceva rientro per un periodo di vacanza e non per darsi alla fuga.

Respingendo la richiesta di Fikri di ricevere un indennizzo più elevato dal momento che - ha fatto presente la sua difesa - il suo coinvolgimento nella vicenda di Yara gli è costato la perdita del lavoro e gli ha causato depressione e spese per i farmaci, i supremi giudici hanno replicato che questi ulteriori danni sono «riconducibili alla lunga durata delle indagini preliminari (oltre un anno dall'arresto)». Per valutare il loro ammontare, la Cassazione spiega - come ha già osservato la Corte di Appello di Brescia, primo giudice a dare il via libero al risarcimento - che Fikri deve fare ricorso al Tribunale di merito e non alla Corte di Appello perchè sono danni che non hanno a che vedere con la carcerazione ma con il prolungarsi dell'inchiesta che ha archiviato la posizione di Fikri solo il 14 febbraio 2013.

Per quanto riguarda l'indennizzo definitivamente liquidato a Fikri, si tratta di 1200 euro per i tre giorni di custodia cautelare, di 8mila euro per i danni morali, e di 580 euro per spese sostenute in diretta dipendenza della carcerazione.


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