Per il Tg5 a L'Aquila è migliorata la qualità della vita!

PDCI: è una violenza per il nostro territorio!

21 Dicembre 2009   13:51  

Secondo il Tg 5 dopo il terremoto il tenore di vita nel capoluogo è migliorato ma in circa 20.000 vivono lontani dalla città..(nella foto la cronista del tg delle 13)

L'Aquila, 21 Dic 2009 - Nel telegiornale di Canale 5 dell'ora di pranzo del 20 dicembre, il cronista nel riportare la notizia dello stile di vita delle Città italiane, a conclusione della stessa ha affermato "...anche a L'Aquila, dopo il sisma, è migliorato il livello di vita". Stop, fine del servizio.

La notizia di per sé è tutto un programma, un metodo classico della destra: quando bisogna isolare una situazione dal contesto sociale e politico nazionale si usa la bugia e la falsità. Con quale faccia tosta il cronista ha potuto affermare una cosa simile.

Sulla tragedia degli aquilani è dal 6 aprile che si sta giocando una partita sporca e forse i nodi stanno arrivando al pettine.

La questione fiscale è solo un aspetto della situazione drammatica che vivono gli aquilani. In questi mesi diverse voci hanno criticato il progetto C.A.S.E. ma sicuramente non c'è stata una reazione adeguata alla violenza perpetrata al nostro territorio.

Gli aquilani volevano e vogliono ricostruire la loro Città, ma il Presidente del Consiglio dal 9 di aprile (esattamente tre giorni dopo il sisma) ha parlato di questo progetto fantasmagorico (New Town). Dopo tanti sogni, ora ogni aquilano è testimone di questo secondo terremoto e si rende conto che la nostra Città non è e non sarà più la stessa.. Paesi sventrati e territori violentati, oltre 200 ettari sono stati occupati da queste brutte case con costi da capogiro.

Circa ventimila aquilani ancora vivono ancora sulla costa in albergo o in affitto e da ciò che mi risulta gli albergatori ancora aspettano di essere pagati e forse anche i fornitori di generi di prima necessità. Il disagio ognuno lo vive a modo suo ma la situazione economica e sociale non permette scorciatoie. Solo il Presidente della nostra Regione e Commissario della Ricostruzione si può permettere di vivere questa fase in modo distratto e predicando a destra e manca che ormai in Abruzzo è tornata la normalità.

E' tutto a posto. Gli operai non hanno più cassa integrazione, i disoccupati sono diminuiti, il PIL è aumentato, le piccole e medie imprese hanno ricevuto contributi a fondo perduto per svilupparsi... In realtà la situazione è drammatica e non so se il Presidente Chiodi ed i consulenti della sua Task Force se ne sono accorti.

La nostra Regione è quella dove il PIL è diminuito più delle altre, (vado a memoria) almeno di 7 punti, le ore di cassa integrazione sono aumentate a dismisura, la percentuale dei disoccupati è al di sopra della media nazionale, le piccole e medie aziende vivono una crisi strutturale.

A ciò bisogna aggiungere la situazione drammatica delle zone terremotate. La vera emergenza, quella del giorno dopo (intervento sulla situazione economica), non è mai iniziata.

E' da mesi che chiediamo scelte precise della Regione per fronteggiare la crisi economica: - attivare un complesso di interventi che va dagli aiuti alle famiglie, alle garanzie al credito, dalle opere pubbliche e infrastrutturali, al sostegno alle imprese in crisi; - creare un fondo di garanzia presso la FIRA per sostenere l'accesso al credito a breve e il consolidamento finanziario delle imprese regionali di tutti i settori; - attivare misure di sostegno dei cassaintegrati per la sospensione di un anno del pagamento delle tariffe e dei tributi locali e per la sospensione delle rate dei mutui al di là del provvedimento in tal senso dell'ABI; - attivare il Fondo Europeo di adeguamento alla globalizzazione; - rafforzare il Fondo per la non autosufficienza, incrementare il fondo per le politiche sociali, per il diritto allo studio, contenere le tariffe per il trasporto pubblico e per l'accesso alle abitazioni in locazione.

Su queste richieste che riteniamo importanti per fronteggiare la situazione economica e sociale e l'emergenza terremoto non si hanno risposte (nel frattempo ci piacerebbe sapere quanto costa il consulente e coordinatore della Task Force, prof. Michel Martone) ed anche nel documento di programmazione economica viene confermata la totale assenza di una scelta adeguata alla fase.

Nemmeno una lira per gli artigiani che in Abruzzo coprono almeno il 27% degli occupati.

L'Aquila, 20.12.2009

Il Segretario Provinciale e Responsabile Organizzativo Regionale del PdCI
Angelo Ludovici

 

QUALITA'DELLA VITA:CLASSIFICA DEL SOLE 24ORE PREMIA PARMA

A Parma si vive bene. Lo dice il dossier del Sole24ore che ha presentato i risultati dell'indagine sulla qulita'della vita nelle citta' italiane attraverso un monitoraggio partito per la prima volta, 20 anni fa. L'edizione del ventennale e' stata vinta da Trieste che gia' nel 2005 era stata selezionata come la regina delle province d'Italia. La citta' Friulana, nella classifica che tiene conto di parametri come il reddito, l'occupazione, la natalita', la sanita', reati, tempo libero, si piazza davanti a Belluno e Sondrio. Ma e' Parma ad affermarsi nel 'medagliere' costruito in base ai piazzamenti da podio che si sono susseguiti dal 1990 ad oggi. La provincia emiliana ha ottenuto due successi, esattamente come altre sei (Bolzano, Sondrio, Trieste, Aosta, Bologna, Siena) ma si impone per il maggior numero di secondi posti. Sul fondo della classifica ci sono tre citta' siciliane: Palermo, Messina, Caltanissetta. Posti bassi anche per Benevento, Caserta, Vibo Valentia, Foggia e Reggio Calabria. La Regione che ha ottenuto piu'primi posti nel corso del ventennio e' l'Emilia Romagna, seguita dal Trentino Alto Adige. Dieci le 'medaglie' assegnate al Friuli Venezia Giulia, otto quelle lombarde, sette quelle venete. Seguono Valle d'Aosta e Toscana con quattro, chiude il Molise con una. Le Regioni del Sud si distinguono solo per le posizioni di retroguardia: la peggiore di tutte e' la Sicilia, 29 volte nelle ultime tre. Nessuna menzione in classifica per Piemonte, Liguria, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Basilicata e Sardegna.

Pur non avendo avuto alcuna menzione le province abruzzesi guadagnano tutte posizioni. L'Aquila e' la prima citta' abruzzese per qualita' della vita posizionandosi al 50esimo posto guadagnando cosi' sei posizioni rispetto al 2008. Seguono le province di Chieti al 54esimo posto, con un piu' 11 posti, Teramo al 60/mo che rispetto al 2008 scala 13 posizioni e infine Pescara che, chiudendo la classifica abruzzese, si posiziona al 67esimo posto guadagnando 5 posizioni rispetto al 2008.

 

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Aquilani e terremotati arrabbiati per le bugie del Tg5


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