Pescara, sfruttava e taglieggiava giovani prostitute romene: arrestato boss della pineta D'Avalos

19 Ottobre 2012   12:47  

Sfruttava e taglieggiava giovani prostitute romene, facendosi pagare una sorta di tassa per ogni sera di lavoro.

"Sono Badea e voi non dovete andare a lavorare lì finchè non mi pagate, altrimenti morirete!”

Così Veredesan Viorel alias alias “Badea” alias “Berlusconi”, usava minacciare le giovani rumene solite prostituirsi nella zona della pineta D’Avalos di Pescara.

Per questo e' finito in manette, ad opera della squadra mobile di Pescara, il "boss" della pineta D'Avalos, Viorel Verdesan, alias "Badea", alias "Berlusconi", domiciliato a Francavilla al Mare.

A disporre l'arresto e' stato il gip del tribunale di Pescara Maria Michela Di Fine su richiesta del pm Mirvana Di Serio. I reati di cui e' accusato sono favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, estorsione continuata (consumata e tentata) e falso. Alla vista degli agenti l'uomo, che ha 34 anni, ha tentato la fuga ma e' stato catturato e condotto in carcere. Gia' in passato ha avuto problemi con la giustizia.

Nel 2007 e' stato arrestato sempre dalla Squadra Mobile per aver abusato sessualmente di una sedicenne romena, ospite di un centro di accoglienza per minori a Pescara, tentando di avviarla alla prostituzione. Per questi episodi lo straniero e' stato condannato nel 2010 dal Tribunale di Pescara a 6 anni di reclusione.

Sono state le vittime di Verdesan a denunciare l'uomo alla polizia, non potendone piu' delle sue angherie. L'uomo, a quanto pare, chiedeva 50 euro (a sera) a ciascuna delle donne che lavoravano nella zona della pineta, a titolo di tassa di occupazione del suolo pubblico.

Riteneva che quella zona fosse sotto il suo conrollo assoluto e si rivolgeva alle lucciole dicendo loro: "Io sono Badea e voi non dovete andare a lavorare li' finche' non mi pagate, altrimenti morirete!". Dopo un periodo di sottomissione le giovani si sono ribellate e lo stranieto ha reagito in malo modo con minacce e, in alcune occasioni, percosse.

Per questo alcune di loro si sono rivolte alla questura e una delle romene ha riferito di essere stata avviata alla prostituzione da Verdesan nel 2009, quando era minorenne (con un documento falso fornito da lui), e di essere stata costretta a consegnargli circa 400 euro a sera. Nel corso delle indagini sono state appurate le responsabilita' di due giovani romene e di un pescarese 58enne, incaricari da Verdesan di controllare sulla strada le prostitute sfruttate e di riscuotere i proventi o la tassa di servizio. I tre sono stati denunciati per i reati di sfruttamento della prostituzione ed estorsione continuata .

 


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