Portaborse Regione Abruzzo, Natale amaro, tagli del 50% non rinviabili

07 Dicembre 2013   13:04  

Avevano tentato nel settembre scorso di salvare dai tagli il "personale politico", volgarmente detti "portaborse" dai tagli del 50% sui bilanci dei costi della politica regionale.

Così i consiglieri regionali sono incappati nella bocciatura della Legge regionale 48 del 28 settembre 2012 per mano della consulta della Corte Costituzionale che il 2 dicembre scorso ha accettato il ricorso della presidenza del Consiglio dei ministri.

La regione Abruzzo sebbene si è allineata dopo la norma nazionale del 2010 ai tagli del 50% delle spese per il personale ha utilizzato la Legge come deroga per il personale esterno all'amministrazione e a chiamata diretta.

Secondo la Corte costituzionale, "la particolare rilevanza del carattere necessariamente fiduciario nella scelta del personale, a tempo determinato, degli uffici di diretta collaborazione, se può autorizzare deroghe al principio del pubblico concorso nella scelta dei collaboratori, non consente deroghe ai principi fondamentali dettati dal legislatore statale in materia di coordinamento della finanza pubblica".

Con la legge numero 122 del 30 luglio, il governo Berlusconi fissava "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica".

Se alcuni di questi lavoratori sono "entrati" solo in questa legislatura ci sono, invece, altri che lavorano da precari da 15 o vent'anni e che ad ogni legislatura sono stati riconfermati.

Così, però, alla fine della legislatura a maggio sono fortemente a rischio.


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