Prati di Tivo, Giovannelli: "La ventilata chiusura degli impianti è una condanna a morte"

12 Ottobre 2012   12:17  

"Federalberghi Abruzzo è sconvolta dalle notizie apprese tramite i mezzi di informazione in merito alla prossima stagione invernale nella stazione sciistica di Prati di Tivo."

E' Giammarco Giovannelli presidente di Federalberghi-Confcommercio Abruzzo a lanciare l'allarme.

"La ventilata notizia che gli impianti di risalita possano non riaprire corrisponde a una condanna a morte per tutte le attività alberghiere che nel comprensorio montano Teramano vivono di turismo. Sconcerta, infatti, la mancanza di programmazione e determinazione da parte di coloro che hanno il compito di creare le condizioni per la gestione degli impianti di risalita.

Al di là dei problemi burocratici che sembrano essere emersi in queste ultime settimane, in merito alle competenze dei diversi Comuni sui quali ricadono le infrastrutture (realizzate con grandi sacrifici ed enormi impegni finanziari pubblici, soprattutto da enti della provincia di Teramo), era cosa nota agli addetti ai lavori… e a tutto il mondo… la scadenza del 30 settembre per la gestione della Sangritana."

Chiunque dotato di oculatezza e responsabilità del buon “pater familias” avrebbe per tempo (riteniamo al massimo verso la fine della scorsa primavera) avviato ogni procedura necessaria per trovarsi al 1° ottobre con un bando pubblicato e aggiudicato. Tutti sanno che sono queste le settimane preparatorie degli impianti per consentire, neve permettendo, di poter riaprire anche le strutture alberghiere con il ponte dell'Immacolata.

Ad oggi -ha commentato il presidente di Federalberghi Abruzzo, Giammarco Giovannelli- gli imprenditori del settore alberghiero non sono in grado di proporre ed organizzare le offerte e la vendita dei pacchetti turistici agli utenti appassionati della montagna che raggiungono anche Pietracamela e Prati di Tivo da diverse regioni italiane nonché dall'estero, anche se questi ultimi in misura purtroppo non rilevante.

Un grosso ed angoscioso interrogativo per gli operatori: sulla possibilità di lavorare la prossima stagione, organizzare e programmare assunzioni per poter dare il via anche a tutto quell'indotto occupazionale che è oro del PIL teramano ed abruzzese.

Non ci interessa individuare o chiedere le teste dei responsabili o dei colpevoli - ha concluso Giovannelli - constatiamo però con grande tristezza che ancora una volta con rammarico la responsabilità per la programmazione tecnica e burocratica della nostra economia turistica non è prioritaria per i responsabili degli organismi e degli enti preposti allo sviluppo ed alla vigilanza per la sopravvivenza, la promozione e la crescita delle attività turistiche della nostra Provincia.

Soprattutto gli uomini impegnati nelle attività politiche, ad ogni livello e di qualsiasi appartenenza, sono chiamati ad una riflessione ed a un impegno concreto per i fatti accaduti, al fine del raggiungimento degli obiettivi condivisi da tutto il mondo imprenditoriale e da tutti i cittadini che hanno diritto di avere benefici dalle notevoli potenzialità della montagna teramana, purtroppo da molto tempo non valorizzata in misura soddisfacente."


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