Progetto CASE ed emergenza sisma aquilano, quei soldi spesi male, chi dovrà "ri-cacciarli?"

La diretta della seduta della Commissione Europea

07 Novembre 2013   15:40  

In diretta dalla Commissione Europea la discussione sul documento riguardante le spese eccessive per il Progetto Case e Map. 

Si discute  quanto denunciato dal documento dell’eurodeputato danese Søren Søndergaard, che apre il serio rischio per l'Italia di dover restituire 350 milioni euro.

Una vicenda complessa, dove qualcuno che doveva vigilare, non lo ha fatto. Forse la stessa Europa.

GUARDA LA DIRETTA

"Va infine evidenziato che tutta l’operazione CASE ha un costo elevatissimo, di circa 2.500 euro al metro quadro e che nulla andrà al tessuto regionale perché è stato tutto esternalizzato a imprese lombardo-venete (solo due imprese aquilane sono entrate nella partita). Sono previsti, addirittura, anche gli arredi, le tende, il tutto per un appalto di 64 milioni. (…) Pensiamo che il bando per il piano C.A.S.E. è stato pubblicato il 22 maggio e scadeva il 3 giugno, non avevi il tempo nemmeno per fare le fotocopie se sapevi cosa fare… è stata una gara "falsa". Alcune imprese stavano già facendo i pannelli, le colonne e ancora non sapevano di aver vinto l'appalto. Ma questa filosofia la possiamo ritrovare un po' per tutto. Dopo due giorni sono arrivati camion con inerti. La città è stata subito invasa, presidiata e militarizzata. Ci hanno rabbonito con tende, cibi e alberghi al mare, ci hanno divisi e non abbiamo potuto discutere di politica, non siamo stati chiamati a decidere di niente. I nostri sindaci sono stati commissariati sulla partita più importante quella sulle case definitive e provvisorie. Ai comuni è stato detto occupatevi dei centri storici, godetevi lo spazio per i movimenti di terra e macerie, puntellamenti e demolizioni. I 57 sindaci dei comuni del cratere stanno perciò appaltando ad amici e adepti queste partite e non hanno nessun interesse concreto a contestare" sono parole dell’architetto della regione Abruzzo Antonio Perrotti, la sua testimonianza è contenuta nel libro Ju tarramutu uscito ad ottobre 2009.

Perrotti c’era andato giù pesante, ma a settembre del 2009 nessuno gli aveva dato retta.

A distanza di 4 anni e mezzo, arriva la rivincita, tutto quello che l’architetto aveva denunciato, sta emergendo con lo studio durato tre anni dell’eurodeputato danese Søren Søndergaard. Il deputato ha realizzato un dossier per la commissione di controllo del bilancio di Bruxelles e spiega nel dettaglio gli sprechi per la costruzione del progetto CASE.

Le case sono costate troppo, i fondi comunitari sono stati spesi male, norme violate (ad es. non sono stati collaudati gli isolatori sismici), materiali scadenti (molte piastre perdono acqua), appalti sospetti.

Per quest’ultimo aspetto l’ex Prefetto Gabrielli, oggi Capo della Protezione Civile, rassicura che gli appalti furono in regola e l’Italia non deve restituire nulla.

Invece a qualcuno era venuto il dubbio infatti a giungo del 2009 il quotidiano La Repubblica aveva pubblicato un articolo, a firma di Attilio Bozoni, dal titolo “L'Aquila, le amicizie pericolose all'ombra della prima new town”.

In pratica i primi lavori per la costruzione degli alloggi andarono ad un’impresa che aveva legami con la mafia, nello specifico con chi riciclava il tesoro di Ciancimino. Dopo l’uscita dell’articolo, l’allora Prefetto Gabrielli intervenne in una conferenza stampa rassicurando in questo modo: “Comunque su 426 milioni di euro di appalti, i lavori eseguiti dall’impresa Di Marco ammontano a soli 128 mila euro”.

Dichiarò anche che i controlli erano stati fatti (al 30 giugno 2009 nda) solo sulle imprese aggiudicatarie degli appalti mentre sulle ditte mandanti, quelle che avevano risposto in “associazione temporanea d’impresa” ancora non erano stati terminati. Durante la conferenza stampa un giornalista sottolineò, che nei cartelli presenti nei cantieri, non vi erano i nomi dei progettisti e degli esecutori dei lavori. Il Prefetto rispose che ci sarebbe stata una verifica.

Nel dossier di Søndergaard un intero capitolo è stato dedicato alle infiltrazioni mafiose e si punta l’accento su quanto scritto sul libro Ju tarramutu, l’anomalia della deroga dei subappalti dal 30 al 50 per cento, permettendo così un infinito numero di passaggi. Inoltre il calcestruzzo sarebbe costato 4 milioni di euro in più del previsto, l’appalto se l’era aggiudicato la Colabeton, che nel 2004 era stata condannata a pagare 5 milioni di euro dal’Authority per violazione delle regole di mercato, perchè avrebbe formato un cartello per condizionare i prezzi.

Per la realizzazione di 19 new town, che cadono a pezzi, oggi il comune sta chiedendo l’affitto a chi era affittuario prima del terremoto e si vocifera che potrebbe esser pagato anche da chi era proprietario, ma l’Ue fa presente che i soldi dirottati ai vari Stati non debbano «generare reddito». Insomma, l’Europa potrebbe chiedere indietro 350 milioni e, in Italia, non essendoci responsabilità personali della politica, dei dirigenti e dei funzionari della pubblica amministrazione, il conto sarà sicuramente a carico dei cittadini.

Samanta Di Persio


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore