Rimborsi chilometrici a consiglieri, Sospiri per risparmiare portiamo commissioni a Pescara

26 Luglio 2016   13:37  

Tema centrato, bersaglio sbagliato quello del consigliere Bracco sul tema dei rimborsi chilometrici erogati ai consiglieri regionali. Il problema qui non è solo quello di dimezzare i rimborsi, ma di accorciare piuttosto le distanze, consentendo lo svolgimento di alcune Commissioni anche a Pescara visto che la maggior parte dei consiglieri provengono da località che distano meno dal capoluogo adriatico che da quello di regione.

Un decentramento che, in automatico, consentirà non di dimezzare, ma di ridurre di tre volte i rimborsi odierni.

Per farlo basta cambiare rapidamente lo Statuto e rinunciare a qualche feticcio medievale che ancora vuole che Pescara sia vista come usurpatrice del ruolo principe de L’Aquila, ruolo che nessuno vuole toccare, ma che in termini pratici va rivisto e adeguato”.

È il commento del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in riferimento al progetto di legge presentato dal consigliere regionale Bracco che propone semplicemente di dimezzare i rimborsi chilometrici corrisposti a ciascun consigliere sulla base dei propri spostamenti sul territorio per raggiungere i lavori a Palazzo dell’Emiciclo a L’Aquila e per partecipare alle Commissioni.

“Quando Bracco azzecca un tema di dibattito, sbaglia lo svolgimento – ha osservato il Capogruppo Sospiri -. Giusto portare avanti quelle azioni tese ad abbattere il costo della politica, azioni iniziate con il sottoscritto e con la giunta Chiodi, quando per primi abbiamo avuto l’ardire e il coraggio di procedere con il taglio delle indennità e del numero dei consiglieri, determinando un indubbio risparmio per l’Ente pubblico, ovvero per la popolazione.

Condividiamo dunque la necessità di studiare e individuare ulteriori misure capaci di assicurare economicità all’Ente, ma non basta semplicemente tagliare gli indennizzi dei rimborsi senza criterio.

Qui è necessario accorciare le distanze, consentendo a ciascun consigliere di esercitare il proprio mandato pesando il meno possibile sui cittadini.

E l’unica soluzione, in tal senso, è quella di consentire di spostare la sede di alcune Commissioni di lavoro a Pescara, visto che la maggior parte dei consiglieri eletti risiede e ha domicilio in città o paesi più vicini al capoluogo adriatico che a L’Aquila, e penso a Chieti, Teramo, Pineto, l’area Lanciano-Vasto, la stessa Pescara.

Oggi costringere i consiglieri a percorrere più di 400 chilometri in un giorno, anche solo per assistere a una Commissione, cui è nostro dovere partecipare, non porta soldi a L’Aquila, ma fa solo spendere inutilmente soldi alla Regione.

Tra l’altro una simile ‘rivoluzione’ sarebbe anche opportuna per riequilibrare il ruolo delle due città, ambedue sedi del Consiglio regionale, e renderebbe più utili e operative anche le sedi pescaresi, e penso a quella di piazza Unione, che ha anche gli spazi adeguati per ospitare le Commissioni, spazi per lo più oggi utilizzati per le conferenze stampa.

Dimezzando le distanze, si ridurranno ai minimi storici anche i rimborsi chilometrici. Per procedere basta una minima variazione dello Statuto, e su questo, peraltro, la richiesta è già stata protocollata, e abbattere quei pregiudizi medievali che ancora prefigurano Pescara come la città-matrigna pronta a sottrarre ruolo e potere a L’Aquila, cosa lontanissima dalla realtà anni luce, ed è evidente che oggi, nel 2016, il pregiudizio non può inficiare o, peggio, impedire quella che è una scelta ovvia e naturale”.

 


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