Tassisti di Chieti: "Sulla questione Aeroporto minacciati dai pescaresi,non tutelati dalla Regione"
Prosegue la guerra di taxi tra Chieti e Pescara, il cui ultimo capitolo ha visto il sindaco del capoluogo teatino, Umberto Di Primio, decidere di vendere le proprie quote della SAGA, società che ha in gestione l'Aeroporto d'Abruzzo, dopo le continue incomprensioni tra i tassisti dei rispettivi capoluoghi.
Nello specifico, occorre ricordarlo, i tassisti di Chieti sostengono da tempo di essere ripetutamente fatti oggetto di insulti e minacce, anche fisiche, da parte dei colleghi di Pescara, ostili alla loro presenza nell'area dell'Aeroporto per mere questioni di affari. "Non capisco l'ostinazione dei nostri colleghi di Pescara nell'impedirci di svolgere il servizio, dal momento che fondamentalmente c'é lavoro per tutti" afferma Claudio, che ricorda come "una volta ero in sosta sul posteggio dei taxi di fronte all'ingresso della struttura, pronto a prelevare un cliente con cui mi ero già accordato, e sono stato avvicinato da alcuni colleghi di Pescara, che hanno tentato di impormi di spostarmi in terza fila. Non so quanto a lungo si potrà andare avanti in simili condizioni, sono anche pronto ad incatenarmi per protesta all'ingresso dell'Aeroporto".
Secondo un altro tassista, Roberto, "la Regione é latitante, in quanto si rapporta con colpevole sufficienza alle nostre problematiche, non legiferando e non facendo rispettare la legge 422, fortemente voluta dall'ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) che stabilisce che il collegamento da e per l'Aeroporto può essere svolto da tassisti di entrambe le città, tramite quote stabilite in base ai rispettivi bacini di utenza. Nonostante il decreto sia pronto da tempo, l'assessore Morra non lo ha ancora consegnato al governatore Chiodi per la firma definitiva, probabilmente a causa di pressioni e forzature da parte della classe politica pescarese".
La speranza é che la Regione si muova al più presto per salvaguardare il servizio, l'ordine pubblico e soprattutto il lavoro di tutti i tassisti dell'area metropolitana, altrimenti le incomprensioni continueranno ad essere una spiacevole consuetudine.
Lorenzo Ciccarelli
