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Chi si immaginava di vedere Foche e Ippopotami nella città di Teramo?
Di certo nessuno, visto che sono animali lontani anni luce dall'habitat appenninico abruzzese.
Ed invece è possibile perché in città è arrivato il Circo Bellucci, dove lo spettacolo della natura è racchiuso in un tendone e in una squallida vasca.
Non uno spettacolo dunque ma una visione di sofferenza di creature costrette ad esibirsi come dei robot telecomandati per “divertire” un pubblico di grandi e piccini.
Per questo Sabato 19 Gennaio alle ore 17:00, è stata organizzata, da un movimento di persone sensibili a questo tema, una manifestazione pacifica per un circo senza animali.
Il pubblico che assiste non si rende ancora conto che i circhi, come tutte le strutture di cattività, ormai da decenni, sono considerati altamente diseducativi per i bambini.
Infatti i minori invece di conoscere ed apprezzare gli animali nel loro ambiente naturale, trovano a loro disposizione, ogni volta che vogliono, anime impotenti strappate dalla propria vita naturale.
I bambini devono imparare che gli animali non sono oggetti al proprio servizio, disponibili quando vogliamo vederli e giocare con loro.
Rispettare gli esseri viventi vuol dire innanzitutto rispettare il loro mondo, le loro abitudini, la loro vita.
Far assistere un bambino a questo spettacolo di inciviltà con un animale prigioniero, vuol dire proporre come normale un modello di violenza del più forte sul più debole, che influenzerà irreversibilmente i suoi comportamenti e il suo modo di pensare futuri.
Il Circo Bellucci da anni gira l’Italia in lungo e in largo sfruttando questi animali per i propri profitti.
Uno spettacolo pietoso dove queste creature senzienti vengono private della loro personalità e dignità e sono costretti a vivere la peggiore delle vite possibili in cattività.
Come si fa pensare che una Foca o un Ippopotamo, abituati a vivere nell'infinità del mondo marino o nelle distese delle riserve naturali africane, entrambi luoghi pieni di innumerevoli stimoli e di vita, possano ricevere una degna ospitalità in un Circo itinerante?
L'ambiente e le condizioni del tutto innaturali in cui sono costretti a vivere queste creature, influiscono sulla loro struttura sociale particolarmente complessa inducendo: stress, movimenti ripetitivi e stereotipati, nevrosi, spiccata aggressività intraspecifica ed innumerevoli gravi patologie causate dalla cattività!
Il loro addestramento è condotto seguendo approcci fortemente impattanti sullo stato psico-fisico dell’animale.
Una città come Teramo, nella quale da anni esiste una Facoltà di Medicina Veterinaria e diverse altre strutture ed Associazioni che lavorano a tutela e in difesa degli animali, dovrebbe iniziare a vietare queste manifestazioni circensi, come accade già in numerose altre città italiane.
Un passo di civiltà necessario a dimostrare come, anche Teramo, sia in grado di prendere una posizione ferma e decisa per salvaguardare il rispetto della natura e dei suoi abitanti!
Nessuna vasca può essere grande come il mare, nessun tendone può essere adatto ad animali che in natura vivono in spazi immensi.
Movimento a favore del Circo senza animali