Visita Segretissima e a Sorpresa del Premier Renzi. Cialente non lo Incontra @MatteoRenzi

PD Spaccato sulla Visita Senza "Riflettori"

10 Dicembre 2014   11:23  

Era scritto nelle stelle, in quei puntini luminosi che sostano nel cielo, incuranti del parcometro.
Era stato predetto dai Maya, antichi progenitori dell’Ape.
Era stato predetto dall’Ape Maia in persona (guardatevi il recente film, se non mi credete).
Era stato predetto da Occhetto alla Bolognina (lo so che suona simile a “tortellino alla bolognese”).
Insomma, lo hanno sbandierato ai quattro venti, ai dieci giornali (affiliati ai più disparati partiti), a tutti i rotocalchi pomeridiani.
E poi è avvenuto.
Renzi.
Il premier.
A L’Aquila.

L’ingresso in città è stato trionfale, feste festoni festanti infestavano le strade. Il Matteo nazionale si è stupito, credendo le avessero fatte sgomberare per il suo arrivo. Una solerte collaboratrice si è affrettata a spiegare che qualche anno prima ci aveva pensato un terremoto.
La gaffe non è stata notata che da pochi, in molti hanno pensato ad una battuta, figlia del suo proverbiale buon umore.

Il buon Renzi ha voluto vedere tutto. Ma davvero tutto. In primis i balconi. Ne ha scelto uno ben assolato, con abbondanti piante, esposto a sud. Si è accomodato. Ha respirato ampie boccate di aria montana. Si è concentrato e…
… ha iniziato a saltare come un matto.
Niente.
Con disappunto dello stesso, il succitato balcone non è caduto, nonostante un imponente spiegamento di vigili del fuoco pronti col filmico tappeto elastico pronti a recuperarlo dal pronosticato volo. Il premier si era allenato giorni e giorni per fare una caduta spettacolare, con tanto di triplo avvitamento.
L’inconveniente non ha leso il suo proverbiale buon umore.

La seconda tappa prevedeva il tour dei puntelli. Particolare attenzione hanno destato le corde in acciaio visibilmente non in tensione. Per sdrammatizzare, Renzi lo ha voluto leggere come un buon segno: se i tiranti sono “mosci”, vuol dire che non c’è nulla da tenere su, se non c’è nulla da tenere su, vuol dire che c’è bisogno di meno fondi.
La considerazione ha rallegrato non poco, aumentando il suo proverbiale buon umore.

La terza tappa consisteva nella visita di un cantiere. Uno a campione. L’estrazione era avvenuta durante la trasmissione “Affari Tuoi” (i malevoli: perché tanto a L’Aquila è tutto un pacco…) e la ditta vincitrice ha subito festeggiato portando i libri contabili in tribunale, facendo fallire le tre imprese subappaltatrici, intascando comunque i pagamenti del “saldo avanzamento lavori” e fuggendo in qualche località tropicale a godersi i frutti della truffa.
Coscienziosamente, la società (una s.r.l. con capitale sociale a un euro) ha lasciato il cantiere visionabile, per cui il programma non ha subito variazioni.
Dimostrando una certa competenza in materia, ha osservato scrupolosamente le lavorazioni, lodando in particolare i fiocchi, piuttosto adeguati al periodo natalizio.
La battuta, indubbiamente ben riuscita, ha suscitato l’apprezzamento e l’ilarità generale, a riprova del proverbiale buon umore del politico toscano.

All’imbrunire, col sole che faticosamente tramontava tra gru e ponteggi, tra monti e colline, il premier Matteo Renzi riteneva conclusa la sua visita, dichiarandosi piuttosto soddisfatto.
Voci piuttosto malevole sostengono che, nel tornare a Roma, abbia affermato (perdendo il suo proverbiale buon umore): “gli ho dato 80 euro a testa, e nessuno che mi abbia offerto una tazza. Truscianti!”

(di Massimiliano Laurenzi)


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