Visita di Salvini a L'Aquila, Bertolaso non è il mio candidato sindaco di Roma

11 Aprile 2016   11:03  

"No no, Bertolaso no". Il leader della Lega, a L'Aquila per verificare lo stato di ricostruzione post terremoto, non ha voglia di parlare dell'ex numero uno della protezione civile e si limita a dire, riferendosi al sindaco di Roma: "Bertolaso non e' il mio candidato, non sono qui a parlare di politica".

In particolare, il segretario federale della Lega Nord, lo ha detto nella frazione aquilana di Paganica a margine di un tour del centro aquilano dove la ricostruzione privata stenta ancora a decollare.

Qui Salvini ha incontrato una delegazione di artigiani e allevatori locali che gli hanno prospettato una serie di problematiche proprio relative al post sisma di cui Salvini ha garantito loro che si fara' parte attiva ad ogni livello istituzionale.

Appena giunto a Paganica gli esponenti locali del movimento Noi con Salvini hanno fatto dono al loro presidente di una felpa bianca con la scritta L'Aquila e dove era inciso il suo nome, felpa che il leader della Lega ha subito indossato. 

"Le frontiere se hanno un senso vanno controllate sia per gli uomini che per le merci che entrano ed escono. Quindi, e' qualcun'altro che deve correggere il suo modo di lavorare.

Mattarella sicuramente non fa gli interessi dei cittadini italiani, ma di altri".

Di chi? "Chiedetelo a lui", ha detto Salvini  a Paganica, la frazione piu' popolosa dell'Aquila dove il leader della Lega e' tornato per conoscere le problematiche ancora irrisolte e lo stato dell'arte post sisma a poco meno di una settimana del settimo anniversario del terremoto che devasto' il capoluogo di regione e altri comuni abruzzesi.

Il leader della Lega ha sostenuto di non essere l'unico paladino del buon fare: ce ne sono tante di brave persone - ha osservato - non le abbiamo al governo, purtroppo, perche' siccome chi e' al governo decide cosa fare e cosa non fare, in questo momento abbiamo un governo che non e' amico degli italiani.

Sulle frontiere - ha proseguito Salvini - il mio problema e' quello di non lanciare segnali pessimi come quello di Mattarella che fa presupporre che in Italia possa entrare tutto, non solo uomini, ma anche merci.

Ci stanno inondando di latte straniero, riso straniero, carne straniera, formaggi stranieri, arance straniere, pomodori stranieri. Io vorrei che mangiassimo cose di casa nostra".


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