"Yes We Filler: Riempi una crepa con una ruga”. La Richiesta di Rettifica degli Organizzatori

Riceviamo e Pubblichiamo

16 Settembre 2016   12:15  

Spett.le Direzione Redazione “Abruzzo24ore.tv”

Duole con la presente segnalare la pletora di inesattezze riportate all’interno dell’articolo da Voi pubblicato on-line in data 14.09.2016 (vd autore Massimiliano Laurenzi @max_laudati) in riferimento all’iniziativa di un gruppo di Medici Italiani coordinati dallo scrivente, i quali, mossi esclusivamente dall’idea e dalla voglia di poter rendere e porre la propria professionalità anche a fini sociali, hanno deciso di offrirsi - o meglio di devolvere - a favore delle popolazioni vittime del Sisma del 24.08.2016 una percentuale del proprio onorario relativamente i trattamenti sanitari da loro eseguito sui loro pazienti.

Le premesse ed il razionale della predetta iniziativa, denominata “yes we filler” non sono da ricercare nella necessità di lucro né tantomeno di pubblicizzare la propria attività lavorativa come ingiustamente paventato dall’autore dell’articolo.

Autore che ignora che in Italia - ex legem- solamente il Medico Chirurgo può esercitare l’azione di riempimento di una “ruga” mediante un procedimento infettivo (cd dall’inglese filler/filling); giammai un’estetista all’interno di un centro estetico: ivi consiste il lapalissiano ed ingiustificabile errore da parte dello stesso autore: “...Campagna Shock dei Centri Estetici"

A fortiori, l’autore - che forse non rammenta che in stato di shock oggi versano ancora centinaia di famiglie italiane - ignora che la categoria dei medici e chirurghi estetici si è mossa a più riprese ed anche in epoca “lontana da sospetti” al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della importanza “sociale” (ovvero non necessariamente speculativa) dei trattamenti di estetica-chirurgica.

All’uopo ricordiamo l’esistenza di servizi ambulatoriali di medicina estetica per pazienti oncologiche (vedi Fondazione Fatebenefratelli- Isola tiberina di Roma) ed associazioni specialistiche di categoria (Onlus) appositamente dedicati unicamente al sociale (vd AICPE- Onlus, comunicato stampa Ansa.it del 24.08.2016).

Nel ricordare a chi legge che come categoria professionale non solamente non siamo a “caccia” di pubblicità mediatica; tantomeno ci consideriamo “avvoltoi” delle tragedie e calamità naturali.

Ci spiace constare che se l’autore del predetto articolo (di cui ci riserviamo la possibilità di adire alle vie giudiziari nell’ipotesi codicistica di diffamazione a mezzo stampa) avesse investito un minimo del suo tempo professionale nell’acquisire qualche informazione in più direttamente sulla pagina del profilo ufficiale di Facebook “yeswe filler” nonché dalla pagina pubblicitaria ad esso associata (@yeswefillerofficial), avrebbe di sicuro potuto appurare la genuinità dell’iniziativa sia sotto il profilo deontologico medico che tecnico - professionale oltre che l’ampio consenso che sta riscuotendo sia tra i pazienti che tra i medici.

Di fatto, il progetto “yes we filler” è un progetto libero, democratico, trasparente, bi-univoco, tracciabile e verificabile in qualunque momento dal diretto interessato: il paziente.
E’ il paziente che decide di aderire ad una iniziativa benefica e volontaria in seno alla quale è il medico a “rinunciare” ad una parte del suo incoming economico.
E’ il paziente - in accordo con il medico- che individua il /i beneficiari dell’iniziativa (Onlus/Progetto di Ricostruzione, etc).
E’ il medico che si impegna - attraverso una sottoscrizione a doppia firma (vd “lettera di intento”) - con il paziente a dar conto dell’avvenuta donazione attraverso l’esibizione della ricevuta del bonifico/versamento di C/C bancario/ ricevuta di bollettino postale).

"Yes we filler” come si evince dalla pagina del social Facebook ( ed a cui si rimanda) è un progetto attuabile da Vipiteno a Lampedusa e che ambisce a sensibilizzare verso il Sociale il paziente Piemontese come quello Siciliano: è la Medicina e Chirurgia Estetica Italiana in toto che si offre di aiutare (nell’ambito delle proprie competenze tecniche mediche) chi ha perso un prossimo congiunto, una casa, un lavoro, etc.

Lo sciacallaggio mediatico di cui siamo tacciati - e che per Noi rappresenta fonte di profonda indignazione a motivo dell’articolo da Voi pubblicato - non ci appartiene: l’intera iniziativa si svolge all’interno dello studio del professionista, nel più totale rispetto dell’etica professionale e della privacy del paziente, ed in assenza di necessità di vigilanza da parte di qualsivoglia Ordine Professionale.

Siamo certi che il giornalismo di informazione e cultura italiano - di cui siamo fieri e ferventi sostenitori -, il giornalismo quello con la “G” maiuscola, sarà in grado di offrire la giusta e corretta “lettura” ad un progetto che si pone sin d’ora quale antesignano di un gruppo di lavoro strutturato a livello nazionale e che ambisce ad essere fondatore di una Onlus di “Medicina Estetica Sociale" a disposizione dell’intera Comunità del nostro bel Paese.

Certi in un pronto riscontro alla presente, ed in una repentina rettifica dell’articolo da Voi pubblicato, profittiamo dell’occasione per confermarci con senso di Ossequio.


Per il team “Yeswefiller”
Maximilian Catenacci
Medico Chirurgo
Professore ac Università di Camerino
Ord. Medici e Chirurghi di Roma


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