1 - Emozione indimenticabile la visita di papa Benedetto XVI al Volt

01 Settembre 2006   18:17  
Un evento storico, per l´Abruzzo e Manoppello, che farà diventare il paese che custodisce il Volto Santo di Gesù Cristo, meta ancor più importante per il turismo religioso. E´ anche questo il senso della visita di oggi a Manoppello (Pe) di papa Benedetto XVI, giunto in Abruzzo in elicottero. Appena arrivato al Santuario, il Papa ha abbracciato fraternamente l´amico vescovo di Chieti, monsignor Bruno Forte, che lo ha accolto calorosamente appena sceso dall´elicottero. Benedetto XVI ha poi salutato le autorità, il presidente della Regione, i presidenti delle Province di Chieti e Pescara, il Sindaco di Manoppello. Percorrendo il viale prima di giungere al Santuario del Volto Santo, Benedetto XVI ha salutato i numerosi fedeli accorsi per salutarlo. Ratzinger è il primo pontefice a recarsi al Santuario abruzzese dove - secondo la tradizione - sarebbe custodito il velo della Veronica. "Grazie per questo benvenuto così cordiale - ha detto il Papa ai settemila fedeli (numero chiuso) giunti a Manoppello - La Chiesa è una grande famiglia e si vede che dove c´è il Papa, la famiglia si unisce nella gioia e nella pace che crea la fede. Sono gratissimo per questo benvenuto: così vedo la bellezza del sud dell´Italia qui nei vostri volti". Il Papa ha rivolto un saluto speciale "ai giovani e ai bambini di prima comunione: grazie per vostro entusiasmo. Noi tutti cerchiamo il volto del Signore e questo è il senso della mia visita qui. Insieme - ha aggiunto il Papa - cerchiamo di conoscere sempre meglio il volto del Signore e dal suo volto troviamo la forza di amore e di pace che ci mostra anche la strada della nostra vita". Benedetto XVI è entrato, quindi, nel santuario per venerare la reliquia che custodisce il sacro velo con il Volto Santo di Cristo. In ginocchio, in adorazione silenziosa, Papa Ratzinger ha avuto per 10 minuti lo sguardo fisso al volto di Cristo. Il volto Santo è un velo tenue che si trova fra due vetri. Per questo, non è stato ancora possibile sottoporlo a nessuna indagine scientifica per determinare il tipo di stoffa. Secondo la tradizione, il Volto Santo sarebbe arrivato a Manoppello nel 1506, offerto da un pellegrino a Giacomantonio Leonelli. Nel 1638 venne donato ai cappuccini che nel 1646 lo espongono alla venerazione del popolo cristiano. In questi ultimi anni studi partiti dalla Germania hanno messo in discussione il contenuto di quella relazione proponendo atre strade attraverso cui il Volto Santo sarebbe giunto a Manoppello e l´identificazione di esso con la ´Veronica´ di Roma. Si è poi confrontato il Volto Santo con le altre icone cristiane, e in special modo con la Sindone, rilevandone la perfetta sovrapponibilità. "Per riconoscere il volto del Signore - ha detto poi il Papa ai fedeli - in quello dei fratelli e nelle vicende di ogni giorno, sono necessarie ´mani innocenti e cuori puri", cioè "esistenze illuminate dalla verità dell´amore che vince l´indifferenza, il dubbio, la menzogna e l´egoismo. Inoltre, sono necessari cuori puri, cuori rapiti dalla bellezza divina", cuori "che portano impresso il volto di Cristo". Benedetto XVI ha così spiegato il significato del volto di Gesù. Non si è dunque addentrato nel riconoscere o meno la validità del mistero conservato nel santuario ai piedi della Majella, secondo cui il velo della Veronica sarebbe stato trasportato a Manoppello. Piuttosto, il Pontefice si è a lungo soffermato sul significato della contemplazione del volto di Cristo. "Per ´vedere Dio´ - ha aggiunto il Pontefice più volte interrotto dagli appluasi dei fedeli, dei sacerdoti e dei seminaristi che lo hanno accolto - bisogna conoscere Cristo e lasciarsi plasmare dal suo Spirito che guida i credenti alla verità tutta intera". Infine, Benedetto XVI ha esortato tutti a seguire l´esempio dei Santi che "hanno riconosciuto e amato nei fratelli, specialmente i più poveri e bisognosi, il volto di quel Dio a lungo contemplato con amore nella preghiera. Essi sono per noi - ha concluso il Papa - incoraggianti esempi da imitare; ci assicurano la via dell´amore se percorriamo con fedeltà questa via". E poi ancora: "Ci aiuti - ha detto il Papa al termine di un discorso molto profondo e incentrato sul significato del volto santo del Signore - la Madre del Creatore a rispettare anche la natura, grande dono di Dio che qui possiamo ammirare guardando le stupende montagne che ci circondano". "Questo dono, però - ha aggiunto preoccupato il Pontefice - è sempre più esposto a seri rischi di degrado ambientale e va pertanto difeso e tutelato". Il richiamo del Papa alla tutela ambientale coincide con la prima Giornata di riflessione e di preghiera per la salvaguardia del creato, che proprio oggi viene celebrata dalla Chiesa in Italia. Al Papa, monsignor Forte, vescovo di Chieti-Vasto, diocesi a cui appartiene Manoppello, pur essendo in provincia di Pescara, ha detto: "Con tanto tanto amore, che le do il benvenuto, a nome di tutto il popolo abruzzese. Grazie dal profondo del cuore". In dono per il Papa, ´pellegrino´ speciale in questa giornata, una icona del volto sacro, la riproduzione del Volto Santo in una icona di argento e una cesta di prodotti tipici che, ha detto monsignor Forte, "le assicuro sono molto buoni e affinchè possa assaporare, anche con il gusto, la gioia di questo momento". Monsignor Forte ha ringraziato il Papa per i numerosi appelli per la pace in Medio Oriente. "Anche noi in tutti questi mesi abbiamo pregato per la pace" e per "la salvaguardia del creato, cui la Chiesa dedica proprio oggi la prima giornata nazionale di riflessione e di preghiera" e anche "come ci invita a fare questo splendido ambiente della Majella". Infine, il vescovo della diocesi di Chieti ha assicurato al Papa "profonda comunione e sincero amore per la sua persona e il suo magistero. Grazie per tutto quello che fa per i poveri della terra e per la causa del Vangelo". (segue)

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