La sala convegni del museo Vittoria Colonna di Pescara ha ospitato ieri La voce abruzzese nel mondo, una tavola rotonda sui 25 anni di "Abruzzo nel Mondo", il mensile che informa i nostri corregionali allestero sulle attività più salienti della nostra regione per rinsaldare i vincoli affettivi verso la nostra terra natia, come si esprime Nicola DOrazio, fondatore e direttore della testata.
Lincontro, introdotto da Anna Cutilli, vicepresidente dellAccademia dAbruzzo, si è aperto con una densa ricostruzione storica di DOrazio su quelle che sono state le tappe fondamentali dellemigrazione abruzzese allestero, dalle prime testate in lingua italiana in Argentina nel 1830, al primo cimitero per italiani in America negli anni 50, alla rivalutazione della lira del 1960 (grazie alle rimesse degli emigrati), fino al 1975, data in cui si registra una prima inversione di tendenza: inizia lera dellimmigrazione.
Non cè famiglia abruzzese che non ha un congiunto allestero – ha spiegato DOrazio – per questo ringrazio il presidente del Cram, Donato Di Matteo, per la grande opera che porta avanti da anni con lo scopo di rappresentare gli abruzzesi nel mondo.
Intervenuto allincontro anche Dom Serafini, abruzzese emigrato a New York dove si è affermato nel campo della stampa e dei media (è giornalista e editore di "Video age international"), che ha riportato la voce di chi riceveva il mensile sigillato in una busta di cellophane, ricordando che nonostante in America lAbruzzo sia la quinta regione italiana più numerosa, per spiegare dove si trova devo ancora dire che siamo di fronte a Roma.
Mario Nardicchia, lusitanista e condirettore del mensile, ha ricordato come la letteratura sia densa di citazioni e riferimenti alla dura realtà dellemigrazione, vista da poeti e drammaturghi nellaccezione negativa di doloroso distacco.
Il migrante è la figura centrale del secolo – ha detto Nardicchia, riportando alcuni passi famosi della nostra letteratura.
Tu proverai come sa di sale lo pane altrui e comè duro calle lo scendere el salir per laltrui scale – Dante Alighieri (Paradiso XVII).
L´Esilio e´ rotondo: un cerchio, un anello, i tuoi piedi lo girano, attraversi la terra e non è la tua terra, ti sveglia la luce e non è la tua luce, la notte giunge, mancano le tue stelle, trovi fratelli: ma non è il tuo sangue – Pablo Neruda (Lesilio).
La difficile condizione dellabruzzese emigrato allestero è parte del lavoro del Cram, che da anni si occupa di aiutare i nostri corregionali attraverso le associazioni nei paesi di emigrazione cercando anche di coinvolgere le nuove generazioni in queste iniziative per rinsaldare un legame che non deve essere dimenticato, altrimenti le associazioni sono destinate prima o poi a scomparire - ha detto il nostro direttore Pierluigi Spiezia, intervenuto in vece del presidente del Cram Donato Di Matteo.
"Serafini ha posto il problema del dover ancora spiegare dove si trova l´Abruzzo - ha aggiunto Spiezia - ecco perchè lo scopo del Cram è di far fare promozione turistica eno-gastronomica direttamente agli abruzzesi sparsi nel mondo, i più idonei a diffondere la cultura e la tradizione abruzzese in luoghi così lontani da noi".
Nel suo intervento Spiezia ha anche ricordato limportanza che i giovani rivestono nelle iniziative portate avanti da Di Matteo, che ha attivato iniziative di assistenza sanitaria per gli indigenti del Sudamerica, avviato un progetto di promozione turistica dell´Abruzzo attraverso le associazioni ma che cerca di rivolgersi ai figli e nipoti degli emigrati utilizzando sistemi di lavoro, stage e formazione professionale ma anche l´intrattenimento non nostalgico come la musica contemporanea abruzzese e la comicità multigenerazionale di ´Nduccio. Quest´ultimo ha ripercorso la sua personale esperienza con il mondo migratorio, annunciando la prossima nascita di una webradio dedicata ai corregionali allestero. ´Nduccio, artista ufficiale del Cram, ha ricordato l´imminente missione con Di Matteo in Canada, dove si esibirà insieme alla band Nuova Agricola Associazione.
Infine, è stato proiettato il documentario La grande emigrazione – lemigrazione abruzzese negli Stati Uniti dAmerica -, realizzato dal giornalista-regista Stefano Falco, che ha percorso con montaggio agile e suggestivo, il cammino del fenomeno migratorio abruzzese, visto come spaccato del più ampio fenomeno migratorio italiano nel Nordamerica.
(Nella foto da sinistra Dom Serafini, Mario Nardicchia, Nicola D´Orazio, Anna Cutilli, Pierluigi Spiezia).
Valentina Tenaglia
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