“Primavera d’Europa”, studenti del "Tito Acerbo" incontr

21 Marzo 2007   20:07  
Festeggiare l’arrivo della primavera nel nome dell’intecultura, dell’integrazione e dell’apertura all’Europa. "Primavera d´Europa" è stato, infatti, il tema dell’incontro che ha riunito ieri gli studenti dell’Itc "Tito Acerbo" di Pescara, per un dibattito a cui sono intervenuti gli assessori comunali di Pescara Massimo Luciani (delega alle Politiche comunitarie) ed Edoardo De Blasio (Lavoro), Enzo Fidanza (assessore provinciale alla Pubblica istruzione), il presidente del Consiglio regionale Marino Roselli e ‘Nduccio, ospite d’eccezione dell’incontro, moderato dal nostro direttore Pierluigi Spiezia. L’attenzione è stata rivolta all’Europa, come fonte di conoscenza e di nuove opportunità per le nuove generazioni, che possono e devono pensare al futuro “in un mercato più ampio e in un mondo più aperto”, ha detto Luciani. L’Assessore si è rivolto direttamente ai ragazzi, ai giovani che oggi vedono ridursi le distanze geografiche e ampliarsi le possibilità di conoscere e vivere nuove esperienze di integrazione. “Oggi vi costruite il vostro futuro - continua Luciani - non dovete negarvi di essere giovani, ma non dovete perdere l’occasione di diventare adulti pieni, formati, con le vostre opportunità e il vostro bagaglio di sapere perché la nuova fase di questo mondo è la conoscenza. E la conoscenza ve la dà la scuola, per questo la dovete cogliere, perché è la vostra opportunità, il vostro futuro”. Anche Fidanza sottolinea il primario ruolo della scuola in tema di integrazione e di formazione all’interculturalità, soprattutto perché “sebbene l’Europa si allargherà sempre di più ai paesi dell’Est europeo, si deve lavorare ancora molto lì dove l’integrazione manca, nel bacino del mediterraneo”. A questo concetto si è collegato Roselli: “La Regione non è un´isola – dice - ma un insieme di rapporti che si devono concretizzare a livello europeo. E’ essenziale far conoscere l´Europa ai giovani e far capire loro la grande forza di mantenere insieme i paesi del mediterraneo. Per avere un’Europa ben integrata che possa avere un futuro, è necessario conoscere i problemi esistenti in quei paesi che ora hanno bisogno di aiuto e la scuola ha un grande ruolo in questo trasferimento di conoscenze”. Parlare di integrazione significa anche, però, rivolgere lo sguardo all’interno, nel nostro Paese, nella nostra regione, che da terra di emigrazione è diventata terra di immigrazione, per tutti coloro che da noi arrivano con la sola speranza di trovare asilo. La stessa speranza che un tempo animava i nostri corregionali, emigrati all’estero in cerca di lavoro e fortuna. “Le storie sull’emigrazione sono incredibili - ha rivelato Spiezia, che è anche responsabile dell´ufficio stampa del Cram – Basti pensare che nel mondo c’è un’altra Italia. Sono più di 60 milioni gli italiani residenti all’estero e 1,3 milioni di questi sono abruzzesi. Ecco perché non possiamo non essere solidali e accoglienti con chi viene a cercare lavoro e benessere da noi, così come molti nostri padri e nonni hanno cercato lo stesso all’estero, imbarcati nelle stive delle navi dirette in America, Brasile, Venuezuela o Argentina”. Chi parte in cerca di un futuro migliore non dimentica mai il proprio paese, per questo è importante che il nostro paese non dimentichi i suoi cittadini sparsi nel mondo, ma legati dalla stessa radice. “Il Cram e il Governo nazionale sta facendo qualcosa di nuovo per i nostri emigrati – ha aggiunto Spiezia - perchè per la prima volta si è stipulata una polizza sanitaria a favore degli emigrati italiani nel mondo, mentre la Regione Abruzzo sta organizzando centri di assistenza sanitaria in Venezuela (Cram) e in Uruguay (Cooperazione internazionale)”. La mattinata si è conclusa con un bellissimo intervento di ‘Nduccio, che attraverso la sua conoscenza della cultura popolare abruzzese, ci ha portato a scoprire quanto la nostra lingua e le nostre tradizioni siano il risultato dell’integrazione con altri paesi. “Non è molto che siamo diventati italiani – dice - e già ci apprestiamo a diventare europei. E’ nella natura umana scoprire nuove frontiere”. Valentina Tenaglia

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