2 giugno, sfila l'orgoglio italiano al fianco delle nostre truppe con un pensiero ai nostri Marò

02 Giugno 2014   09:31  

Breve 'passeggiata' mattutina per il premier Matteo Renzi che per raggiungere l'Altare della Patria in occasione delle celebrazioni del 2 giugno ha deciso di dirigersi a piedi da Palazzo Chigi. Strette di mano, selfie e saluti con i passanti hanno segnato la passeggiata del premier. "Non mollare, ti aiutiamo noi", lo ha incitato un passante lungo Via del Corso. Il premier rispondendo ad ogni saluto ha anche augurato "buona festa" dando anche il cinque ad un bambino che gli si è avvicinato.

LA PARATA
Davanti al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ed al premier Matteo Renzi ed una folta rappresentanza di ministri ed altre autorità, sfilata di 3.500 militari. Per la prima volta in tribuna c'è un ministro della Difesa donna, Roberta Pinotti.

Il via alle celebrazioni alle 9.15 con l'Alzabandiera solenne e l'omaggio del capo dello Stato al monumento del Milite Ignoto all'Altare della Patria. Alle 10, via alla sfilata.

Il tema è "Forze armate, valori e tradizione dalla I Guerra Mondiale alla Difesa Europea". Si commemora così il centenario della Grande Guerra insieme all'imminente presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea.

Nel primo dei sette settori in cui è suddiviso lo sfilamento ci sono gli stendardi delle missioni dell'Unione Europea e le compagnie di Esercito, Marina, Guardia di finanza in uniforme storica della prima Guerra Mondiale, Doppio anniversario per i carabinieri che, con le loro uniformi storiche, celebreranno - oltre alla Grande Guerra - anche il bicentenario della fondazione dell'Arma.

Protagonisti degli altri settori l'Esercito (2/o), la Marina Militare (3/o), l'Aeronautica Militare (4/o), i Carabinieri (5/o), i corpi militari ed ausiliari dello Stato (6/o), con le infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana ed i corpi armati e non dello Stato (7/o), con Polizia, Corpo forestale, Vigili del fuoco, Servizio civile e Protezione civile, tra gli altri. Chiudono i Bersaglieri.

L'evento finirà con gli onori al presidente della Repubblica da parte di uno squadrone di Corazzieri. Il capo dello Stato lascerà quindi il palco delle autorità a bordo della Flaminia presidenziale scoperta.

In continuità con le ultime edizioni sobrie, non ci saranno mezzi - tranne alcuni veicoli storici e quelli della Protezione civile - nè cavalli, con l'eccezione dei Corazzieri, che l'anno scorso invece sfilarono a piedi. Sui Fori Imperiali il doppio passaggio delle Frecce Tricolori che lasceranno nel cielo la scia verde, bianca e rossa.

Risale al 1948 la prima sfilata dell'Italia repubblicana, con lo schieramento dei reparti a piazza Venezia. Negli anni la manifestazione ha subito diversi mutamenti ed è stata anche sospesa. Nel 2001 l'ha ripristinata l'allora capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi.

"Non dimentichiamo i nostri marò"

di Riccardo Pelliccetti

Difficile trovare le parole adatte per descrivere quest'odissea, il dramma umano e familiare, le gravi violazioni dei diritti, la caporetto diplomatica.

I nostri marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono ancora in India, dopo avervi trascorso quasi due anni e mezzo tra carcere e soggiorno obbligato. Di che cosa sono accusati? «Di nulla. Perché la magistratura indiana in tutto questo tempo non è stata in grado di formulare un capo d'imputazione», afferma Paola Moschetti, la compagna di Latorre. E come potrebbe, New Delhi non ha giurisdizione fuori dalle sue acque territoriali. Perciò siamo in stallo, uno stallo che pesa solo sulle spalle dei due marò e dei loro cari. Errori, faciloneria, conflitti d'interesse hanno costellato questa vicenda, che non sembra di facile soluzione.

«L'importante è non dimenticarsi di loro», sottolinea Paola, che assieme alle amiche sta promuovendo "Tutti insieme nessuno indietro", la manifestazione per i marò del 14 giugno a Roma. «Ci sarà tantissima gente. E poi le associazioni nazionali d'arma: Alpini, Paracadutisti, Marinai, le Crocerossine, l'Associazione Leone di San Marco, i Sostenitori delle Forze dell'ordine. Un elenco lunghissimo. E naturalmente il sostegno dei quotidiani Il Giornale, Il Tempo e Libero. Il corteo partirà da piazza Bocca della Verità alle 17».

Che cosa vi proponete con questa manifestazione?
«Di tenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica. È fondamentale sia per dare sostegno a chi si occupa del caso sia per Massimiliano e Salvatore, che non si sentono, né mai si sono sentiti, abbandonati dagli italiani».

Sono stati mesi lunghi e difficili.
«Sì, 28 mesi lontani da casa, 28 mesi trattenuti senza accuse, da innocenti».

Qual è stato il momento più delicato, più doloroso?
«Il 21 marzo 2013, quando sono stati rimandati in India (da Monti, ndr). L'annuncio che sarebbero rimasti in Italia ci aveva riempito di gioia. Ma poi, la decisione di farli ripartire… è stata dura. Ed è un trauma difficile da superare ancora oggi».

I nostri governi non hanno brillato in rapidità ed efficacia. Uno ha addirittura peggiorato la situazione: Monti.
«Non voglio commentare l'azione dei governi. Quello che è stato ormai è acqua passata, non porta a nulla cercare dei responsabili o lanciare accuse. Bisogna concentrarsi sul futuro ed essere costruttivi, solo così si potrà trovare una soluzione a questa dolorosa vicenda».

«Il Giornale» scrisse già il giorno dell'arresto che era necessario internazionalizzare il caso e chiedere un arbitrato. Dopo oltre due anni il governo ha preso questa strada. Tutto tempo perduto?
«È vero, è trascorso tanto tempo, ma l'importante ora è non perderne altro»

Deve ammettere però che i tre governi, succedutisi da quando è cominciata l'odissea in India dei marò, hanno avuto atteggiamenti diversi.
«Che l'attuale governo si sia mosso meglio lo dicono e lo scrivono tutti. È evidente il suo impegno nonostante la difficile situazione ereditata».

L'ultima volta che ha visto Massimiliano?
«Sono andata a trovarlo a Pasqua».

Come l'ha trovato?
«Fisicamente in forma. Il morale, come ben può capire, non è sempre altissimo».

Vi sentite spesso?
«Ogni giorno al telefono, con skype naturalmente»

Che cosa pensa Massimiliano della manifestazione e delle iniziative che si susseguono in Italia?
«Gli danno forza. Sapere che gli italiani sono al loro fianco e non li dimenticano, riempie di speranza sia lui sia Salvatore».

Che cosa farà quando ritornerà dall'India?
«Riprenderà la vita che conduceva sino al giorno prima della partenza per questa missione. Cioè tornare al lavoro, alla famiglia, agli amici, insomma a vivere il quotidiano».


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Giorgio Napolitano 2 giugno
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